Inghilterra: “Flame 2017”, migliaia di giovani a Wembley per “10mila ragioni” per credere e sperare

“Essere testimoni dell’amore di Cristo”. Lo ha chiesto Papa Francesco ai quasi 10mila giovani riuniti sabato scorso alla Sse Arena di Wembley, in Inghilterra, per “Flame 2017” una iniziativa promossa insieme da CYMEvents della “Catholic Youth Ministry Federation” e dalla Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles. In un messaggio inviato dal cardinale Segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, il Papa ha ripetuto ai giovani inglesi quanto aveva detto lo scorso luglio a Cracovia in occasione della Gmg, incoraggiando i ragazzi ad “aprire nuovi orizzonti, capaci di contagiare gioia, quella gioia che nasce dall’amore di Dio, la gioia che lascia nel tuo cuore ogni gesto, ogni atteggiamento di misericordia. Andare per le strade seguendo la ‘pazzia’ del nostro Dio che ci insegna a incontrarlo nell’affamato, nell’assetato, nel nudo, nel malato, nell’amico che è finito male, nel detenuto, nel profugo e nel migrante, nel vicino che è solo”.

Tema del congresso di quest’anno è stato l’invito ai giovani a ricercare ed essere parte delle “10mila ragioni” per credere, sperare e pregare. La musica è stata parte integrante dell’evento grazie alle performance di gruppi musicali come “One Hope Project” e cantanti come Jasmine Elcock (Ant and Dec’s ‘golden buzzer act’ on Britain’s Got Talent 2016) e Matt Redman, due volte vincitore del Grammy award.

Special guest dell’evento il cardinale Charles Bo del Myanmar (Birmania), che ha parlato della situazione politica e religiosa nel Paese, esortando i giovani presenti a essere coraggiosi e a fare la differenza nella società. I ragazzi hanno anche ascoltato testimonianze sulla cura dei rifugiati e le questioni ambientali da Sarah Teather, del Servizio dei gesuiti per i rifugiati, e don Augusto Zampini Davies, del Cafod. Solidarietà e accoglienza dei rifugiati è stato un tema chiave in molti momenti della manifestazione, a partire dalla rappresentazione di una barca con 37 persone, dal Nord Africa a Lampedusa, in fuga dalla violenza e dalla guerra. Durante la messa del pomeriggio, il cardinale Nichols ha invitato i giovani a pregare per i circa 10mila rifugiati che sono annegati mentre cercavano di attraversare il Mar Mediterraneo e ha benedetto una barca in legno tipica del Nord Africa, spesso utilizzata dai migranti per attraversare il mare, come “simbolo di speranza per le persone che sono nella disperazione. Un simbolo di nuovi inizi e di sicurezza. Un simbolo per tutti i nostri viaggi, come una famiglia, unita nell’amore di Dio”.

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