In un altro mondo: Rotella, “in Ecuador ho scoperto la vera bellezza del donarsi”

“Ho conosciuto il vero Ecuador entrando nelle case delle famiglie con bambini con disabilità, ho scoperto la vera bellezza del donarsi, sentendo il cuore che accelerava i battiti quando la mamma di una bambina disabile e cieca mi ha abbracciato dicendo parole che non riuscivo a comprendere, ho sentito la gioia che attraversava l’aria calda della foresta equatoriale, quando un bambino su una sedia a rotelle mi ha stretto la mano sorridendo”. È la testimonianza di Barbara Rotella, giovane barese, una dei vincitori dell’edizione 2016 del concorso “In un altro mondo” promosso da Conferenza episcopale italiana (Cei) e Caritas Italiana. “Partire è un po’ morire” – aggiunge Rotella – “perché un’esperienza così non può che donarti nuovi occhi, per guardare un orizzonte che mai avresti immaginato”. “Ci si sente un po’ morire, ma solo per rinascere immediatamente, per capire che tutto quello che pensavi di aver capito fino a quel momento, in realtà non ha alcuna importanza, per capire che la vita è una cosa meravigliosa e che non importa proprio per niente che la tua casa sia fatta di assi di legno o di cemento, domani il sole sorgerà lo stesso, illuminerà la mia vita esattamente come la tua, e non c’è nulla di cui preoccuparsi perché ci sarà sempre un motivo per sorridere”, prosegue la giovane, rilevando che “l’Ecuador mi ha insegnato questo, e non sarò mai grata abbastanza per tutte le persone che quotidianamente mi hanno fatto ‘morire’, perché se non fosse stato per ogni incontro casuale, per ogni sorriso per strada, la mia vita non sarebbe rincominciata”.

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