Ue: Fiaccola benedettina al Parlamento europeo. Mons. Boccardo: “Benedetto ci chiede di costruire una comunità aperta”

(Bruxelles) La “Fiaccola Benedettina pro-pace et Europa una”, accesa a Norcia il 25 febbraio scorso in mezzo alle macerie della Basilica di S. Benedetto, della quale è rimasta solo facciata dopo il terremoto del 30 ottobre 2016, è stata portata a Bruxelles, dall’8 al 10 marzo, per il consueto gemellaggio che ogni anno le città benedettine di Norcia, Subiaco e Cassino siglano con una capitale europea, riproponendo al Vecchio continente – questo l’intento dichiarato – “i valori della spiritualità e del lavoro inscritti nell’Ora et Labora”. La delegazione partita dall’Italia, con circa settanta persone, rappresentanti delle tre città benedettine era guidata dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, dall’abate di Montecassino Donato Ogliari, da un monaco delegato dell’Abate di Subiaco Mauro Meacci e dal priore dei monaci di Norcia Benedetto Nivakoff; la parte civile era invece capeggiata dai sindaci: Nicola Alemanno (Norcia), Francesco Pelliccia (Subiaco) e Carlo Maria D’Alessandro (Cassino). Nel pomeriggio di mercoledì 9 marzo la Fiaccola è stata accolta nella sede del Parlamento europeo dal presidente Antonio Tajani.
“Un gesto molto significativo: il messaggio di pace e di dialogo del santo patrono d’Europa nella sede del Parlamento – spiega una nota – proprio nell’anno in cui si celebra il sessantesimo anniversario della firma dei Trattati di Roma”. Alla cerimonia erano presenti, oltre alla delegazione delle terre di Benedetto, alcuni parlamentari europei italiani e l’arcivescovo Alain Lebeaupin, Nunzio apostolico della Santa Sede presso l’Unione europea. Mons. Renato Boccardo ha commentato al termine del viaggio: “Mi sembra particolarmente significativa la presenza in Belgio della Fiaccola benedettina. Nel Parlamento europeo abbiamo siglato un accordo di fraternità e di collaborazione tra le città benedettine di Norcia, Subiaco e Cassino. Ma soprattutto abbiamo voluto riaffermare l’attualità e la fecondità della Regola di san Benedetto. Nella ricostruzione dell’Europa ci rendiamo conto che c’è bisogno di ritrovare un’anima e Benedetto con la sua intuizione di un umanesimo cristiano, cioè della centralità dell’uomo che nasce dalla centralità di Cristo, ha ancora qualcosa da dire al nostro continente”. “San Benedetto ci chiede di costruire una comunità aperta, senza confini, capace di accoglienza, di solidarietà e di promozione del bene comune”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori

Informativa sulla Privacy