Migranti annegati: mons. Caiazzo (Matera-Irsina), “c’è chi fa passare volti di persone come numeri pericolosi che vengono a rovinare le nostre terre”

“La cosa più triste è quando, anche per colpa di taluni organi di informazione a livello nazionale (tv commerciali come vengono definite) si martella quotidianamente facendo passare volti di persone come me, come te, come numeri pericolosi che vengono a rovinare le nostre terre”. Lo ha affermato stamattina l’arcivescovo di Matera-Irsina, monsignor Antonio Giuseppe Caiazzo, celebrando i funerali di Judith e del figlio Tracy, ancora disperso, annegati alcune settimana fa al largo della Sicilia nel passaggio dal barcone alla nave della Croce rossa francese che li stava traendo in salvo. Tracy è caduto in acqua e la mamma si è tuffata nel tentativo di recuperarlo. Sopravvissuti gli altri componenti della famiglia, proveniente dal Congo: il padre e due fratellini, di 4 e 1 anno, sono ora accolti a Matera. “Dietro questa morte c’è il gesto eroico di una mamma che non ha esitato a lasciarsi ingoiare dalle onde del mare pur di tentare di salvare il suo piccolo figlio”, ha osservato mons. Caiazzo, rilevando che “insieme a lei ogni giorno, ormai nel disinteresse generale,in migliaia continuano a riempire i nostri mari”. “La nostra terra di Basilicata, la nostra città di Matera, con le esequie di Judith e del suo piccolo, risponde alla logica dell’indifferenza, accogliendo anche il corpo annegato al largo della Sicilia e facendosi carico di un dolore che appartiene a tutti”, ha proseguito Caiazzo. “Dolore che presentiamo al Signore affinché liberi l’uomo dalla tentazione di sentirsi padrone della storia e di gestire il destino della vita altrui o addirittura di intere nazioni”.

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