Legge contrasto povertà: Riccardi (Avvenire), “un primo passo e un buon inizio”

“Il sì definitivo del Senato arrivato ieri – ad oltre un anno dall’approvazione del progetto in Consiglio dei ministri – rappresenta ancora solo il primo passo per dare soccorso ai 4,6 milioni di persone in povertà assoluta, 1 milione di minori, a cui manca l’essenziale”, così Francesco Riccardi commenta in prima pagina di “Avvenire” di oggi l’approvazione del disegno di legge delega per il contrasto alla povertà. Si tratta solo di un primo passo, spiega Riccardi, “anzitutto perché trattandosi di una legge delega, il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha sei mesi per presentare uno o più decreti attuativi” che poi dovranno tornare al vaglio delle varie commissioni parlamentari. Così saranno “altri mesi da attendere per chi ha l’urgenza di mettere insieme almeno una cena decente”. In realtà, i prossimi passi che diranno “della reale portata e qualità del Piano” sono altri: “la previsione delle risorse per gli anni a venire da un lato e quanta parte di queste sarà destinata a costruire i servizi di sostegno, di inclusione attiva nel circuito socio-economico di chi si trova relegato ai margini”. Molto dipenderà dagli stanziamenti, che nel 2018 potrebbero arrivare a 2 miliardi di euro. Una cifra considerevole, ma che è “poco, pochissimo se raffrontato con un bisogno cresciuto del 141% in 10 anni”. Se il governo “stima ora di raggiungere in via prioritaria 300, forse 400mila nuclei familiari” e “la metà dei bambini in stato di bisogno”, tuttavia si tratta “nella migliore delle ipotesi” di “poco più di un terzo delle persone in povertà assoluta”. In questa ottica, chiarisce Riccardi, già nelle prossime settimane sarà “decisivo l’atteggiamento del governo Gentiloni”, quando “si metterà nero su bianco il nuovo Documento di economia e finanza con gli impegni di bilancio per i prossimi anni da concordare con la Commissione europea”.

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