“I ragazzi non vengono più adeguatamente accompagnati nel cammino cristiano e per di più sono attratti da svariate sirene consumistiche e distratti dalla realtà virtuale del mondo social: a questi protagonisti dell’iniziazione cristiana, a piccoli e grandi, va rivolta la nostra comprensione e attenzione in vista di un adeguato annuncio del Vangelo”. Lo ha affermato ieri il vescovo di Terni-Narni-Amelia, monsignor Giuseppe Piemontese, nel corso della prima sessione dell’assemblea ecclesiale diocesana su “Chiesa, famiglia e ragazzi incontro a Gesù. Verifica del passato, orientamenti per il futuro” svoltasi nella Cattedrale di Terni. “Dal punto di vista civile non possiamo tacere i cambiamenti nella società e le trasformazioni nell’identità della comunità civile, delle famiglie e dei ragazzi”, ha osservato il vescovo, secondo cui “le famiglie, in un numero sempre maggiore non sono più supportate dal contesto cristiano e dalla grazia del sacramento del matrimonio”.

“Partire dal dato reale – ha rilevato Piemontese – ci aiuterà ad affrontare le problematiche concrete e ad elaborare azioni comuni”. Presentando i dati della verifica del cammino d’iniziazione cristiana svolta dall’ufficio catechistico diocesano, don Stefano Mazzoli ha affermato che è carente la proposta di un percorso formativo ai più piccoli (0-6 anni) “a causa della mancanza di figure adulte preparate ad accompagnare famiglie e bambini” mentre il coinvolgimento delle famiglie dei ragazzi (7-11 anni) presenta alcune problematicità in quanto “si riconosce la debolezza che la comunità parrocchiale sperimenta nel formulare una proposta di fede robusta e significativa rivolta ai genitori”. In sostanza, è raro “il passaggio dalla straordinarietà dell’esperienza dei sacramenti celebrati all’ordinarietà di una vita comunitaria centrata sull’Eucaristia”.