Ue: Libro bianco sul futuro d’Europa. Juncker, “dobbiamo essere dei pionieri, come Spinelli e Rossi”

(Bruxelles) Un discorso di 40 minuti, una lunghezza inusuale per l’emiciclo dell’Europarlamento. Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione, nel presentare il Libro bianco sul futuro dell’Europa ha toccato la storia dell’integrazione, i suoi principi di fondo (pace, solidarietà, sussidiarietà…); ha detto esplicitamente “no” al nazionalismo (“guardarsi l’ombelico non produce risultati) e ai populismi antieuropei. Ha preso le mosse da Manifesto di Ventotene, di Spinelli e Rossi, fondativo del federalismo e alla base della “casa comune”. “Dobbiamo essere, come loro, dei pionieri”, ha aggiunto Juncker, passando poi a citare le “sfide” e gli “ostacoli” sul cammino dell’Unione, “in un contesto che cambia di giorno in giorno”. “O ci facciamo travolgere da queste sfide oppure decidiamo di affrontarle insieme. L’Europa non può essere ostaggio delle politiche e degli egoismi nazionali. Neanche del Brexit” (lungo applauso dell’emiciclo). “Noi andiamo avanti”, ha aggiunto il politico lussemburghese che, smentendo voci recenti, ha affermato di non volersi affatto ritirare dal suo compito: “Non mi ricandiderò per un secondo mandato, ma ho molte idee e ve ne accorgerete”. Quindi Juncker individua una Europa che “sceglie che cosa può e deve fare e ciò che non può fare”: una Ue che diventa più essenziale ma non per questo meno efficace. “Per questo una Ue più vicina ai cittadini”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia

Informativa sulla Privacy