![](https://old.agensir.it/wp-content/uploads/2017/03/Jacques-Delors-755x491.jpg)
(Bruxelles) Il Libro bianco sul futuro dell’Unione europea, che viene presentato oggi a Bruxelles dal presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, si inserisce in un fitto elenco di libri bianchi, il primo dei quali risalente al 1985: si tratta di documenti che contengono proposte di azione comunitaria in un settore specifico, come li definisce il diritto comunitario. “Lo scopo dei libri bianchi è di avviare una discussione con il pubblico, le parti interessate, il Parlamento europeo e il Consiglio allo scopo di facilitare il consenso politico”. Il primo Libro bianco della Commissione è del 1985 e riguarda il completamento del mercato interno. Il promotore era stato l’allora presidente della Commissione, Jacques Delors. Ma il più noto Libro bianco è certamente quello del 1993, steso dalla Commissione Delors e approvato dal Consiglio europeo del 5 dicembre, dal titolo “Growth, Competitiveness, Employment – The challenges and ways forward into the 21st century” (Crescita, competitività, occupazione Le sfide e le vie da percorrere per entrare nel XXI secolo). Nella Premessa si legge: “Questo Libro bianco intende alimentare la riflessione e aiutare a prendere decisioni – decentrate, nazionali o comunitarie – che ci permettano di gettare le basi di uno sviluppo ‘sostenibile’, di lunga durata, delle economie europee, mettendole in grado di far fronte alla concorrenza internazionale e creando al tempo stesso i milioni di posti di lavoro necessari”.
L’Ue – che aveva assunto la nuova denominazione grazie al Trattato di Maastricht – stava riflettendo sul proprio rafforzamento interno, anche in prospettiva del grande allargamento a est dopo la caduta del Muro di Berlino. “È nostra convinzione, infatti, che le economie europee abbiano un avvenire. Se si considerano – prosegue il testo – le basi classiche della prosperità e della competitività, l’Europa conserva buone possibilità. L’importanza del suo capitale non materiale ossia culturale (istruzione, qualifiche, attitudine all’innovazione, tradizioni industriali), la disponibilità di un cospicuo capitale finanziario e di istituzioni bancarie molto efficienti, la solidità del suo modello di società e i pregi della concertazione sociale, sono carte preziose che essa deve saper sfruttare”. Fra i libri bianchi più recenti figurano quello sull’adattamento ai cambiamenti climatici, del 2009, l’agenda sulle pensioni e i sistemi previdenziali (2011), e quello sul controllo più efficace delle concentrazioni nell’Ue, datato 2014.