Regno Unito: Camera dei Lords vota il Brexit. Alton (cattolico), “chiediamo garanzie per cittadini Ue”

Potrebbe essere la prima sconfitta per il governo di Theresa May sulla legge che dà il via al Brexit autorizzando la premier britannica a invocare l’articolo 50 del Trattato di Lisbona. I Lords, la seconda camera non eletta del Parlamento britannico, voteranno questa sera e potrebbero dire no alla May che ha promesso di avviare il divorzio dall’Unione europea entro marzo perché vogliono garanzie che i diritti dei 3 milioni di cittadini europei che abitano nel Regno Unito verranno protetti. Lo conferma Lord Alton, il cattolico più influente del Regno Unito, con una lunga carriera politica cominciata nel 1979 ad appena 28 anni. “La nostra approvazione della legge dipenderà da quali garanzie il governo ci può dare ma tra di noi, pari del Regno, esiste un grande desiderio di chiarire quale sarà lo status dei cittadini europei che abitano qui prima che invochiamo l’articolo 50. Le persone non dovrebbero essere usate come merce di scambio nei negoziati tra Regno Unito e Unione europea”, spiega Alton. Se i pari ereditari non saranno soddisfatti delle garanzie che il governo offre per tutelare gli europei nel Regno Unito, proporranno un emendamento e la legge sul Brexit potrebbe ritornare ai Comuni. La Camera dei Lords non ha il potere di bloccare una legge ma può rendere molto difficile la sua approvazione rimandandola ai Comuni, facendo il cosiddetto ping pong e scoraggiando o intralciando l’azione del governo.

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