Papa Francesco: Messa a Santa Sabina, “che sarebbe di noi se Dio ci avesse chiuso le porte?”. “Non stracciarsi le vesti di fronte al male, ma fare spazio al bene”

“Quaresima è tempo di memoria, è il tempo per pensare e domandarci: che sarebbe di noi se Dio ci avesse chiuso le porte? che sarebbe di noi senza la sua misericordia che non si è stancata di perdonarci e ci ha dato sempre un’opportunità per ricominciare di nuovo?”. Sono le esortazioni, sotto forma di interrogativi, contenute nella parte finale dell’omelia pronunciata dal Papa nella basilica di Santa Sabina, per i riti del Mercoledì delle Ceneri. “Quaresima è il tempo per domandarci: dove saremmo senza l’aiuto di tanti volti silenziosi che in mille modi ci hanno teso la mano e con azioni molto concrete ci hanno ridato speranza e ci hanno aiutato a ricominciare?”, ha proseguito Francesco: “Quaresima è il tempo per tornare a respirare, è il tempo per aprire il cuore al soffio dell’Unico capace di trasformare la nostra polvere in umanità”. Poi un’indicazione, per così dire, pedagogica: “Non è il tempo di stracciarsi le vesti davanti al male che ci circonda, ma piuttosto di fare spazio nella nostra vita a tutto il bene che possiamo operare, spogliandoci di ciò che ci isola, ci chiude e ci paralizza”. Quaresima, ha concluso il Papa, “è il tempo della compassione per dire con il salmista: ‘Rendici, Signore, la gioia della tua salvezza, sostienici con uno spirito generoso’, affinché con la nostra vita proclamiamo la tua lode, e la nostra polvere – per la forza del tuo soffio di vita – si trasformi in ‘polvere innamorata’”.

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