Informazione: De Luca (Ucsi), ddl contro fake news “inadeguato”. Antidoti sono “autoregolamentazione” e “educazione”

“Sia che provengano da organi di informazione ufficiali, sia che rientrino nel flusso di notizie che chiunque può immettere nella rete, il fenomeno delle fake news è allarmante, fa opinione pubblica – le elezioni del presidente Usa e il referendum costituzionale nel nostro Paese lo dimostrano – ma non fa informazione”. Eppure, per Vania De Luca, presidente dell’Unione cattolica stampa italiana, il disegno di legge presentato nei giorni scorsi alla Camera dei deputati contro le “bufale” in rete non è una risposta adeguata. In un’intervista al Sir spiega che il provvedimento “ha un grosso limite” perché “voler normare solo l’informazione on line su blog e forum” avalla “l’idea che tutto ciò che passa in rete sia informazione”. Per la presidente dell’Ucsi, le “bufale” sono conseguenza dell’informazione fai-da-te ma non solo. “Esistono anche testate riconosciute ai sensi di legge che per opportunismo o motivi ideologici manipolano le notizie tentando di orientare l’opinione pubblica in un senso piuttosto che nell’altro. Di queste però il ddl non si occupa”. Parole chiave contro le fake news, assicura, sono invece autoregolamentazione (di chi fa informazione) ed educazione (di lettori, telespettatori e utenti di Internet). “L’unico elemento positivo del provvedimento – chiosa – è la richiesta che l’alfabetizzazione mediatica rientri negli ‘obiettivi formativi’ della scuola”. E poi, “tranne casi eclatanti, come si fa a definire con certezza che cosa sia tendenzioso, esagerato? E chi sarebbe titolato a farlo?”.

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