Eutanasia: Previte (Cristiani per servire), “se ne riparla con troppa enfasi, speculando sul dolore umano”

“Oggi si riparla con troppa enfasi di eutanasia, speculando anche sul dolore umano, come nel caso di dj Fabo che si è ‘ucciso’ in Svizzera”. È quanto scrive Franco Previte, presidente di “Cristiani per servire”, in una nota nella quale ricorda che l’eutanasia “è il procurare intenzionalmente la morte alla persona, al malato, a colui che non può più sopportare il dolore, soprattutto a quello la cui vita è compromessa da una patologia disgregante, da una menomazione grave, da una condizione di natura psichica”. “Nel periodo antico la parola eutanasia era considerata quale morte dolce senza sofferenze atroci, mentre oggi viene definita intervento della medicina diretto a procurare la morte per pietà, allo scopo di eliminare le sofferenze per bambini anormali, malati terminali, anziani non autosufficienti, ‘azioni’ definite a non prolungare una vita infelice”. “Ma ‘togliere’ o ‘togliersi’ la vita per noi cristiani è contro la morale”, prosegue Previte, secondo cui c’è il tentativo di “snaturare la vita, mentre vi è voglia di vita e del vivere, un valore che va difeso”. Secondo il presidente di “Cristiani per servire”, “è inconcepibile e stranamente contraddittorio che una società come la nostra, che continua a riaffermare, giustamente, il valore della vita – no alla guerra, alla pena di morte, al terrorismo – nega questa vita attraverso il tentativo di instaurare quel presunto ‘diritto di licenza di uccidere’”.

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