Safer internet day: don Di Noto (Meter), “grave il cyberbullismo, ma si parli anche di pedofilia on line”

“Va bene difendere i bambini dal cyberbullismo e dalle forme distorte e altamente nocive per i minori, specialmente i più piccoli. Dobbiamo ammettere che qualcosa ci è sfuggita al controllo e siamo fortemente in ritardo per la education e come affrontare le periferie digitali, le nuove e incontrollate favelas tecnologiche. Stiamo vigili e attenti a cavalcare le mode del momento dimenticando che la vita virtuale ha conseguenze, spesso ed evidenti, nella vita reale. Grave il bullismo e il cyberbullissmo, ma nessuna parola in merito alla pedofilia on line, alla pedopornografia e alla digitalizzazione del corpo che viene ridotto a merce”. È la denuncia di don Fortunato Di Noto, fondatore dell’Associazione Meter onlus, che interviene così in occasione del Safer Internet Day. “Le Società di informatica e quelle che gestiscono il web hanno delle responsabilità enormi e non possiamo rifugiarci nell’autocontrollo o nella autodeterminazione e responsabilità. Non è per fare una polemica gratuita, ma tacere dell’esistenza e del rischio criminale che è presente nel web è davvero un atteggiamento che trovo cieco. Veramente cieco”, prosegue.

Per Di Noto, “parliamo tanto di cyberbullismo (e questo è doveroso e sacrosanto, la violenza è sempre da bandire, senza se e senza ma), ma taciamo sull’enorme tragedia della pedofilia e la sua diffusione on line, come se fosse marginale”, considerando “tale fenomeno come un incidente di percorso o qualche foto prodotta nel passato”. Eppure, “se solo in Europa ci sono 18 milioni di bambini abusati, con una proporzione di 1 ad 1 abbiamo 18 milioni di abusatori, stupratori o come li volete chiamare. Vogliamo fare una proporzione di 1 a 2? Sono almeno 9 milioni tra pedofili e abusatori. Dire che è un esercito è appena vicino alla realtà dei fatti”. Don Fortunato chiarisce: “Si parla molto di chiudere i siti pedofili. Per quello che mi riguarda non è la soluzione del problema: i siti vengono spostati su un altro server e la vergogna continua: quello che mi interessa è identificare le vittime e gli autori di queste vergogne per sbatterli in galera. Com’è che nessuno dice niente?”. L’Associazione Meter onlus sta già elaborando il nuovo report nel quale illustrerà i dati e i risultati dell’attività compiuta nel 2016: “Vi posso garantire che vi lasceranno a bocca aperta”, conclude Di Noto.

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