Salute: Spagnolo (bioeticista), “utilizzare i vaccini è anche un dovere sociale”

“Quello di utilizzare i vaccini è anche un dovere sociale, perché non ci siano rischi per tutti coloro che non possono vaccinarsi”. Lo ha detto Antonio Gioacchino Spagnolo, ordinario di bioetica e direttore dell’Institute of Bioethics and Medical Humanities all’Università Cattolica di Roma, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione della XXV Giornata mondiale del malato, in corso presso la Sala Stampa della Santa Sede. Rispondendo alle domande dei giornalisti su una questione molto dibattuta dall’opinione pubblica, anche in Italia, Spagnolo ha ricordato che la nuova Carta degli operatori sanitari – diffusa oggi – segue la linea di una riflessione portata avanti da un documento della Pontificia Accademia della Vita, in cui si fa notare che “quella tra l’unico feto di un aborto volontario e il suo uso successivo è una distanza accettabile”. “L’abbassamento della vaccinazione nella popolazione – l’allarme dell’esperto – può portare a grosse difficoltà per coloro che non possono vaccinarsi per motivi umanitari”. Per questo “è necessario ridurre al minimo il rischio”, ricorrendo appunto ai vaccini. Quanto alle ditte farmaceutiche, Spagnolo ha osservato che “investire su farmaci destinati a poche persone, che non hanno un grosso ritorno economico, è una questione di solidarietà e di giustizia, in quanto volta all’eliminazione di situazioni che portano a un minore accesso ai farmaci da parte delle categorie svantaggiate”. Affidare, inoltre, la produzione di farmaci molto costosi alla produzione locale, a costi molto bassi, per Spagnolo è oggi “una possibilità che si può valutare”.

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