Albania: Kasmi (sindacato Sauatt), “riforme e sviluppo per far crescere il Paese e frenare l’emigrazione”. Fiducia nell’Ue

Bilbil Kasmi, presidente del Sindacato autonomo Sauatt, Albania

(dall’inviato a Skopje) “Sono sicuro che per raggiungere nuovi obiettivi” di sviluppo e consolidamento economico e sociale, l’Albania “potrà contare sul sostegno e l’assistenza dei Paesi membri dell’Unione europea”. Bilbil Kasmi, presidente dei Sindacati liberi e indipendenti di Albania (Sauatt) esprime così la “propensione europea” del suo Paese. Portando la sua esperienza al convegno su “Le problematiche dell’immigrazione e le nuove politiche europee per la coesione sociale”, svoltosi nella capitale della Macedonia dall’1 al 3 febbraio, Kasmi ha tracciato un quadro del Paese delle Aquile spaziando dall’emigrazione alla contrattazione sindacale, dall’agricoltura all’azione politica nell’ambito delle riforme. “L’emigrazione – ha affermato – è una delle maggiori preoccupazioni per l’Albania, perché circa il 20% della popolazione ha lasciato il Paese. Negli ultimi 25 anni sono partite 1,2 milioni di persone”. Di fatto il fenomeno migratorio diventa, così, un fattore di relazione fra Tirana e il resto dell’Unione europea, i cui Stati membri (Grecia, Italia, Germania…) sono tra le mete privilegiate degli albanesi.
I connazionali di Kasmi “lasciano la nostra terra principalmente per ragioni economiche e lavorative. Ma contano anche le condizioni di vita: molti abbandonano città e regioni in cui sono carenti i servizi primari, dall’acqua all’elettricità”. Quindi un’analisi in chiave politica: “Istituzioni deboli portano i cittadini alla mancanza di fiducia” nello Stato democratico, mentre “corruzione e criminalità organizzata paralizzano il normale funzionamento delle istituzioni”. Bilbil Kasmi aggiunge un’analisi delle riforme avviate dal Governo “con una strategia nazionale per lo sviluppo sociale ed economico”, anche per “prevenire le migrazioni”. Si sofferma dunque sul settore agricolo, tuttora prioritario in Albania; insiste sulla formazione professionale; ribadisce il ruolo del sindacato per un complessivo ammodernamento del Paese e in chiave di garanzia dei diritti dei lavoratori.

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