Papa Francesco: a Scarp de’ Tenis, “Milano non la conosco, mi aspetto tanta gente”. C’è più “solidarietà” nei quartieri poveri che in quelli “benestanti”

“Milano non la conosco. Ci sono stato una volta soltanto, per poche ore, nei lontani anni Settanta”. A rivelarlo al mensile Scarp de’ Tenis è il Papa. “Avevo qualche ora libera prima di prendere un treno per Torino e ne ho approfittato per una breve visita al duomo”, ricorda Francesco: “In un’altra occasione, con la mia famiglia, sono stato una domenica a pranzo da una cugina che abitava a Cassina de’ Pecchi. Milano non la conosco, ma ho un grande desiderio, mi aspetto di incontrare tanta gente”. Quanto alle iniziative di solidarietà per i senza fissa dimora messe in campo dalla diocesi ambrosiana, il Papa osserva: “Certo non è semplice integrare una persona senza dimora, perché ognuno di loro ha una storia particolare. Per questo bisogna avvicinarsi a ciascuno di loro, trovare il modo per aiutarli e dare loro una mano”. Poi la sua visione del rapporto tra il centro e la periferia, partendo dalla sua esperienza a Buenos Aires: “Nelle baraccopoli c’è più solidarietà che non nei quartieri del centro. Nelle villa miseria ci sono molti problemi, ma spesso i poveri sono più solidali tra loro, perché sentono che hanno bisogno l’uno dell’altro. Ho trovato più egoismo in altri quartieri, non voglio dire benestanti perché sarebbe qualificare squalificando, ma la solidarietà che si vede nei quartieri poveri e nelle baraccopoli non si vede da altre parti, anche se lì la vita è più complicata e difficile. Nelle baraccopoli, per esempio, la droga si vede di più, ma solo perché negli altri quartieri è più ‘coperta’ e si usa con i guanti bianchi”.

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