Papa Francesco: a Scarp de’ Tenis, “è molto faticoso mettersi nelle scarpe degli altri”

Un numero “storico” per Scarp de’ tenis. Il mensile della strada, progetto editoriale e sociale sostenuto da Caritas Ambrosiana e Caritas Italiana, esce oggi con il numero di marzo che contiene l’intervista esclusiva a Papa Francesco raccolta dal direttore Stefano Lampertico, che lo ha incontrato insieme con Antonio Mininni, prima venditore e poi storico responsabile della redazione di strada, in rappresentanza di tutti i venditori del giornale di strada. “È molto faticoso – si legge su Scarp de’ tenis – mettersi nelle scarpe degli altri, perché spesso siamo schiavi del nostro egoismo. A un primo livello possiamo dire che la gente preferisce pensare ai propri problemi senza voler vedere la sofferenza o le difficoltà dell’altro. C’è un altro livello però. Mettersi nelle scarpe degli altri significa avere grande capacità di comprensione, di capire il momento e le situazioni difficili”. “Spesso per supplire a questa mancanza di grandezza, di ricchezza e di umanità ci si perde nelle parole. Si parla. Si parla. Si consiglia”, osserva il Papa: “Ma quando ci sono solo le parole o troppe parole non c’è questa ‘grandezza’ di mettersi nelle scarpe degli altri”. Ad esempio, spiega il Papa, “si può vedere un senza tetto e guardarlo come una persona, oppure come fosse un cane. E loro di questo differente modo di guardare se ne accorgono”.
Nel corso dell’incontro il Papa ha ascoltato anche la testimonianza di Antonio Mininni. “Papa Francesco, a un certo punto dell’intervista – racconta Antonio Mininni –, rispondendo alle domande ha raccontato di come, a Buenos Aires, nelle baraccopoli, ci sia più solidarietà tra le persone che non nei quartieri del centro. Così, naturalmente, mi è venuto spontaneo raccontare al Papa la mia esperienza di vita e di strada. E non ho potuto che sottolineare quanto le parole del Papa siano vere. È un’esperienza che ho provato sulla mia pelle. Il Papa mi ha ringraziato per la testimonianza. Se non fosse vero, farei fatica a crederlo”.

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