Honduras: i vescovi in vista delle elezioni presidenziali, no a corruzione, sì a libertà e impegno dei cattolici

La Conferenza episcopale dell’Honduras (Ceh) si rivolge attraverso un messaggio, diffuso ieri, a tutti i fedeli cattolici del Paese, offrendo alcune considerazioni sull’imminente campagna elettorale che culminerà nelle elezioni presidenziali previste per il 26 novembre 2017. Nel messaggio i vescovi si rammaricano del fatto che il tema della rielezione del presidente attualmente in carica, Juan Orlando Hernández, “abbia generato tra i cittadini confusione”. Essendoci infatti un articolo della Costituzione che in origine proibiva la rielezione, “la sua modifica è stata considerata incostituzionale da una parte della popolazione e, tuttavia, è stata ammessa come costituzionale dalle autorità e da un’altra parte della popolazione”. Un iter che è stato però caratterizzato dalla “chiarezza giuridica necessaria”. I vescovi, in ogni caso, chiedono ai cattolici di riflettere con attenzione sulla campagna elettorale che si avvicina, “affinché la decisione che sarà presa alle elezioni sia guidata dai principi che sono fondamentali per l’intera convivenza democratica”.
In quest’ottica, i presuli indicano alcuni ambiti d’impegno, facendo notare che la campagna elettorale si svolge in un clima di “crescente violenza, corruzione e impunità, la sfiducia della popolazione contro alcune istituzioni”. Tra le priorità, spiccano la richiesta di un’autentica libertà e in particolare di una campagna in cui il voto venga dato liberamente, senza inganni, minacce e compravendite; l’urgenza di una maggiore equità nelle relazioni sociali, “con diritti riconosciuti perché tutti viviamo con dignità”; la richiesta, rivolta ai candidati, di trasparenza e di promesse concrete e fattibili durante la campagna elettorale; la necessità che chi si impegna in politica sappia prima di tutto guardare al bene comune. Il messaggio prosegue invitando tutti i fedeli alla partecipazione e all’impegno responsabile, privilegiando il dialogo e il rispetto tra le varie parti, non mancando di pregare per il futuro del Paese.

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