Corridoi umanitari: Negro (Fcei), “rassicuriamo i populisti nostrani e d’Europa: non è un’invasione”

Fiumicino, 27 febbraio 2017: profughi in arrivo a Fiumicino tramite Corridoi Umanitari (Siciliani-Gennari/SIR)

“Rassicuriamo i populisti nostrani e di altri Paesi: non si tratta di un’invasione. Siamo convinti che esiste lo spazio anche nel nostro Paese così come in Europa per un’accoglienza diffusa, in tante realtà dove la presenza d’immigrati non è una minaccia, al contrario è una risorsa”. Commenta così, Luca Negro, presidente della Federazione delle Chiese evangeliche italiane (Fcei), l’iniziativa dei corridoi umanitari che grazie a un accordo stilato con i ministeri degli Esteri e dell’Interno hanno consentito alla Comunità di sant’Egidio, alla Chiesa valdese e alla Fcei, di accogliere fino ad oggi 700 profughi dalla Siria, scelti nei campi in Libano tra quelli che presentavano situazioni di grande vulnerabilità. L’iniziativa compie un anno e il pastore Negro cita il Salmo 126 per onorare questa ricorrenza: “Quando il Signore fece tornare i reduci, ci sembrava di sognare”. “Potremo parafrasare. Esattamente un anno fa, quando arrivò il primo gruppo di profughi siriani con il corridoio umanitario ci sembrava di realizzare un sogno, inseguito con grande caparbietà”.

È oggi il viceministro degli Esteri, Mario Giro, ad esprimere “l’auspicio” di “allargare” l’esperienza, ricordando che l’accordo prevede l’arrivo di altre 300 persone (per giungere ai mille concordati) e che ci sono in arrivo altre 500 persone che giungeranno in Italia dal Corno d’Africa grazie all’accordo firmato con Sant’Egidio e Conferenza episcopale italiana. “Quando fai un corridoio umanitario – spiega il viceministro – devi essere sicuro che la persona sa già dove va e chi accoglie sa da dove questa persona arriva. È una filiera complessa che si compone e bisogna avere tutte le risorse per farlo”, sia in uscita (seguendo i criteri di scelta dai campi profughi, in base alla vulnerabilità delle persone) sia in entrata (con un complesso sistema di accoglienza e ospitalità da parte di famiglie, parrocchie, associazioni). “Siamo – aggiunge Giro – in tempo di sperimentazione. Quando finiranno, faremo una riflessione”.

Il sottosegretario all’Interno, Domenico Manzione, rivolgendosi ai profughi giunti oggi a Fiumicino, ha detto: “Oggi è un giorno importante per voi e per i vostri figli perché siete riusciti grazie ai corridoi umanitari a raggiungere qui in tutta sicurezza. Questo è un esempio di via sicura che è in procinto di essere seguita anche da altri Paesi. Un esempio che potrà salvare altre vite umane”.

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