Oscar 2017: Rosi a Tv2000, “Fuocoammare è universale, i morti di Lampedusa sono quelli degli Usa”

“È meraviglioso vedere come questo film sia riuscito ad avere un linguaggio universale dove l’isola di Lampedusa è diventata come un luogo mentale che parla a tutti in maniera trasversale. Il mare di Lampedusa è diventato il deserto degli Stati Uniti, i morti del mare di Lampedusa sono i morti del deserto degli Usa e della gente che ogni giorno cerca di attraversare il confine”. Lo ha detto il regista di Fuocoammare, Gianfranco Rosi, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, al microfono dell’inviato a Los Angeles, Fabio Falzone, in occasione della candidatura agli Oscar di Fuocoammare. “Da Berlino ad Hollywood – ha aggiunto Rosi – il film è stato distribuito in 64 Paesi dove ha parlato in modo trasversale e universale a varie nazioni. Il film ha assunto sempre una dimensione politica adattandosi alle situazioni e ai luoghi dove è uscito”. Anche il medico di Lampedusa, Pietro Bartolo, uno dei protagonisti di Fuocoammare, ha parlato della candidatura agli Oscar del film: “Sono e resterò sempre il medico di Lampedusa che cura i propri cittadini e anche tutti i fratelli che provengono dall’altra parte del Mediterraneo – ha detto -. Non sarò mai un attore o un regista. L’arte del cinema è un’arma potentissima perché arriva nella mente e nel cuore. E quando cuore e mente si mettono insieme e si aprono viene fuori il senso della vita e dell’umanità”.

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