Vescovi Cile: in Vaticano per la “visita ad limina”. Card. Ezzati: si è respirato un clima sinodale

Nell’ambito della loro “visita ad limina”, i vescovi del Cile si sono incontrati in questi giorni in Vaticano con papa Francesco, con il segretario di Stato card. Pietro Parolin e con i responsabili di sette Dicasteri. Un incontro durato tre ore e sviluppatosi in un clima di “grande profondità e sincerità”, come sottolinea un comunicato dell’arcidiocesi di Santiago, diffuso ieri sera. Si è trattato del secondo incontro con papa Francesco e in seguito alla riunione l’arcivescovo di Santiago, card. Ricardo Ezzati, ha fornito alcuni dettagli sui temi affrontati: “Abbiamo vissuto un’esperienza molto bella di comunione con il Santo Padre, di condivisione sia dei problemi sia delle cose positive che stiamo vivendo come Chiesa del Cile. È stato un incontro molto sincero e profondo, con un’ampia prospettiva di rinnovamento per la Chiesa universale e anche per la Chiesa dell’America Latina e, in particolare, del Cile”. In particolare, tra le questioni toccate, rispetto alla situazione cilena, il card. Ezzati ha accennato al ruolo delle scuole cattoliche di fronte alla riforma del sistema educativo, alcuni scandali accaduti dentro la Chiesa, i delitti canonici di alcuni sacerdoti, la diminuzione delle vocazioni, la formazione del clero. Ancora, si è parlato dei progetti di legge sulla legalizzazione dell’aborto, dell’identità di genere e sul matrimonio egualitario. Rispetto a questi temi, ha affermato l’arcivescovo di Santiago, sono state sottolineate “da un lato la capacità profetica di annunciare la verità di Gesù Cristo e dall’altra la capacità pedagogica di ascoltare e dialogare e comprendere, affinché la verità possa essere non solo conosciuta, ma possa diventare orientamento per il bene comune del nostro Paese”. Si è parlato anche della situazione del popolo mapuche. Il card. Ezzati ha detto che “una delle principali indicazioni che ci ha lasciato il Santo Padre è stata quella di avere una grande sensibilità per i popoli nativi, per comprenderli nella loro originalità e accompagnarli nella ricerca del riconoscimento dei propri diritti”. Conclude l’arcivescovo: “Di tutte le visite ad limina cui ho partecipato in 21 anni di episcopato, posso dire che questa è stata quella in cui si è respirata maggiore vicinanza, la più sinodale, come piace dire al Papa”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia

Informativa sulla Privacy