Turchia: verso il referendum presidenziale. Benvenuti (Iai), “Erdogan si confermerebbe uomo forte del Paese”

Il 16 aprile il popolo turco sarà chiamato alle urne per decidere con un referendum se approvare la modifica costituzionale proposta dal governo del Partito della giustizia e dello sviluppo (Akp) “per trasformare la Turchia in una Repubblica presidenziale, legittimando il già effettivo potere del presidente Recep Tayyip Erdogan”. La riforma costituzionale, osserva Bianca Benvenuti su “Affari internazionali”, rivista on line dello Iai di Roma, “cambierà la forma di governo del Paese, ampliando considerevolmente i poteri del presidente della Repubblica. La carica così riformata sarà rinnovabile per due mandati, di cinque anni l’uno; inoltre, al nuovo presidente sarà consentito di dichiarare lo stato d’emergenza, sciogliere le Camere, nominare ministri e funzionari del governo”. Secondo il nuovo assetto costituzionale, il presidente “potrà mantenere il legame con un partito politico: una clausola essenziale – spiega la ricercatrice dell’Istituto affari internazionali – per Erdogan, che potrebbe così riassumere la guida dell’Akp, abbandonata dopo la sua elezione a presidente della Repubblica nel 2014”. “Il partito di governo sostiene che la proposta darà al Paese un leader forte che potrà riportare stabilità in una Turchia martoriata da attacchi terroristici e da una guerra civile nel sud-est. Erdogan si confermerebbe così uomo forte della Turchia, istituzionalizzando quello strapotere che ha costruito negli ultimi dieci anni”.

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