I migrati: Paolucci (regista), “nel film abbattute le barriere della comunicazione”

“Disabili e migranti hanno abbattuto le barriere della comunicazione e si sono fidati”. Così ha presentato il documentario “I migrati”, il regista Francesco Paolucci. “Dal 2004 seguo le attività della Comunità XXIV luglio – ha raccontato – . Questo non è il primo film che realizzo con alcuni ospiti. L’idea è venuta alla fine di uno dei workshop in cui i ragazzi hanno incontrato i giornalisti, sul tema delle migrazioni. Abbiamo trasformato la comunità in un piccola casa di produzione, i ragazzi hanno progettato un viaggio che poi abbiamo realizzato a giugno in quattro regioni (Marche, Abruzzo, Molise e Lazio), in piccoli paesi che avevano accolto dei migranti. Quello che è venuto fuori è un documentario di circa 50 minuti che racconta attraverso gli occhi della disabilità la migrazione”. In viaggio, ha aggiunto il regista, “eravamo in dodici, perché oltre ai quattro ospiti c’era anche una squadra di film-maker bravissimi volontari”. “Nel film ci sono molti silenzi – ha spiegato – che rappresentano bene i primi momenti di imbarazzo da parte dei ragazzi e dei migranti. Sono però momenti necessari per raccontare il rapporto di fiducia che si è creato e che danno un ritmo al documentario”. Lo speciale, prima della trasmissione sulle reti italiane, ha già avuto un primo battesimo nel dicembre scorso perché è stato selezionato dalla 25ª Biennale d’arte di Osijek, Croazia “Borders of visability”.

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