“La loro capacità di fare domande senza filtro, senza impaccio, e la facilità dei migranti che hanno risposto mi ha stupito”. Così ha raccontato oggi a Roma Angelo Figorilli, inviato del Tg2, l’impatto che ha avuto nell’incontrare i quattro ospiti della Comunità XXIV luglio, autori di un reportage, “I migrati”, che Rai 2 e Tv2000 trasmetteranno sabato e domenica. Il giornalista ha ricordato di essere lui stesso un volontario della Comunità, che prende il nome dal giorno in cui molti degli ospiti disabili hanno visto per la prima volta il mare, e che ha sede a L’Aquila, in un prefabbricato dopo il terremoto del 2009. “Realtà di questo genere – ha continuato Figorilli – hanno la capacità di far entrare il mondo nella comunità e la comunità nel mondo”. Un altro inviato del Tg2, Valerio Cataldi, ha commentato la bravura dimostrata dai quattro reporter: “Ce ne fossero di inviati così che vedono con questi occhi l’immigrazione. La predisposizione all’ascolto è una capacità a cui non siamo più abituati. Credo che il loro approccio sia la chiave che ci aiuta a guardare il mondo in modo diverso e trovo commovente e poetico questo lavoro che si concilia con la funzione di servizio pubblico della Rai”. I quattro disabili, si chiamano Benito, Barbara, Giovanni e Gianluca. Su un totale di 40 ospiti della Comunità, loro hanno dimostrato una maggiore passione per il giornalismo, grazie ai progetti che gli operatori portano avanti. Uno in particolare, Giovanni, aveva in sogno di realizzare una sorta di “Sereno variabile”, per raccontare le bellezze italiane. Dal suo sogno è scaturita l’idea di allargare lo sguardo sui migranti accolti nei piccoli comuni dell’Appennino. “Mi è piaciuto fare il giornalista – ha commentato Gianluca – perché abbiamo visto gente scappata dalla guerra e come affronta la nostra vita”. “Voglio rubare il lavoro a mia sorella che fa la giornalista”, ha confessato infine Benito che si è detto pronto a rifare daccapo il viaggio.