Pastorale giovanile: mons. Zuppi (Bologna), “insegniamo ai nostri ragazzi a essere amici dei poveri”

(dall’inviato Sir a Bologna) – “Non chiediamoci cosa dobbiamo fare, ma cosa dobbiamo essere. Conserviamo il sale che abbiamo in noi e che ci ha dato Gesù. Per non perdere sapore bisogna conservarlo. Come? Riscoprendo il gusto della vita donandola agli altri, rendendo salata la vita degli altri. Insegniamo ai nostri ragazzi a essere amici dei poveri. Questo è il segreto della speranza”. Con queste parole monsignor Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, ha accolto oggi nel santuario della Madonna di San Luca, a Bologna, gli oltre 700 incaricati da 165 diocesi italiane che pellegrini a piedi hanno concluso, sul colle della Guardia, il loro XV convegno nazionale di pastorale giovanile sul tema “La cura e l’attesa”. Nell’omelia l’arcivescovo ha esortato i presenti a “essere protagonisti della storia, ad alzarsi dai divani”, come disse Papa Francesco a Cracovia, e invocato “la forza rivoluzionaria della tenerezza e dell’affetto” perché, ha affermato mons. Zuppi, “non abbiamo bisogno di maltrattare gli altri per imporci. Fatevi vicini al prossimo senza l’autorità ipocrita dei farisei più preoccupati per la loro considerazione che per l’altro”. “Il mondo scandalizza i piccoli in modo insidioso facendo credere che si può stare bene senza cercare la giustizia e rendendo il prossimo virtuale”, ha avvertito l’arcivescovo di Bologna che ha parlato di “idolatria dell’Io, quella che mi fa credere che posso stare bene senza aiutare”. “Il mondo scandalizza i piccoli lasciandoli soli – ha spiegato – non aiutandoli a crescere, tenendoli bambini senza farli appassionare a nulla. Gesù ci manda perché rende forte la nostra fragilità, da ricevere e da dare, per non scandalizzare questi piccoli”. Allora, ha concluso mons. Zuppi rivolgendosi ai presenti, “stiamo vicino ai poveri, insegniamo ai nostri ragazzi a essere amici dei poveri, a essere intransigenti nell’amare. Crediamo nella bontà del mondo. Scoviamo il prodigioso nel cuore degli uomini”. La messa è stata preceduta dai saluti e dalla conclusioni del Responsabile del Servizo nazionale per la pastorale giovanile, don Michele Falabretti.

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