Ospedale San Camillo Roma: Marini (Tor Vergata), “un bando che contrasta con la legge 194 e la Costituzione”

“Un bando simile contrasta sia con la legge 194, sia con la Costituzione”, dichiara ad “Avvenire” Francesco Saverio Marini, prorettore dell’università Tor Vergata di Roma e consulente giuridico presso l’Istituto superiore di sanità, commentando la decisione dell’ospedale San Camillo di Roma di bandire un concorso per soli medici non obiettori. Tra i principi costituzionali violati, sottolinea Marini, vi sono “certamente le libertà religiosa e di coscienza”. In questo caso, inoltre rileva “anche l’articolo 3, che non ammette discriminazioni nell’accesso all’organizzazione economica del Paese”. Il concorso del nosocomio romano viola anche la stessa legge 194, poiché “la possibilità di sollevare obiezione di coscienza, prevista dal suo articolo 9, ha come finalità quella di evitare conseguenze pregiudizievoli a chi esercita questo diritto”. Ma se dei medici vengono esclusi da un pubblico concorso, o licenziati perché decidono di non praticare più interruzioni di gravidanza, chiarisce il giurista, “mi sembra evidente l’illegittimità del bando e del contratto di lavoro”. Marini risponde anche alla difesa del governatore del Lazio, per cui l’elevato numero di obiettori attenta alla corretta applicazione della legge 194. “Lettera e spirito della legge sono diversi da quelli che spesso vengono fatti passare – chiarisce -. La 194 consente infatti l’aborto in casi estremi, quali il grave rischio per la salute fisica o psichica della madre, ma contemporaneamente impone di rimuovere, per quanto possibile, tutte le cause che possono portare all’interruzione di gravidanza”.
Poiché nella legge 194 vi sono due diritti “quello alla salute, portato dalla donna, e quello alla vita, portato dal feto”, conclude, “prima di sacrificarne uno bisogna fare tutto il possibile perché entrambi possano coesistere”.

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