Fine vita: Anelli (Univ. cattolica), “polarizzazione dibattito è perniciosa”, questione richiede “esercizio del pensiero”

“Mi sembra che la discussione sull’argomento si stia polarizzando sul modo di affrontare alcune scelte drammatiche”, ma “la polarizzazione del dibattito è perniciosa”. Lo ha detto Franco Anelli, rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, con riferimento al disegno di legge sulle “Dichiarazioni anticipate di trattamento” (Dat), attualmente in Commissione Affari sociali della Camera dei deputati, aprendo i lavori del convegno “La complessità dei bisogni nella fase ultima della vita”, promosso oggi pomeriggio al Policlinico universitario Agostino Gemelli di Roma dal Centro di Ateneo di Bioetica, in collaborazione con il Centro di Ateneo per la Vita. Per il rettore, “ci sono dei bisogni che attengono alla fase finale della vita; la questione è l’approccio ai bisogni della persona, l’accompagnamento, la cura di chi è nella fase ultima”. “È la cura dell’incurabile, di chi non potrà guarire ma ha bisogno di essere curato, di un medico che ne attenui le sofferenze”. Tuttavia, avverte Anelli, si tratta di bisogni “complessi” che non si limitano alla prosecuzione o interruzione dei trattamenti. “C’è bisogno di cure mediche, di presenza di tipo psicologico, dei familiari e di tipo sociale e organizzativo di carattere più generale”. “Affrontare questi problemi partendo da principi che consentano decisioni univoche – la tesi del rettore – è profondamente sbagliato, occorre confrontarsi con il possibile e il contingente. L’unico modo è il confronto dialettico” che “ha bisogno di esercizio del pensiero”.

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