Corso parroci su nuovo processo matrimoniale: mons. Bunge (Rota Romana), parroci siano “ponte” perché I fedeli raggiungano i tribunali

“I parroci dovrebbero essere un ponte perché i fedeli possano raggiungere i tribunali”. È la proposta lanciata da monsignor Alejandro W. Bunge, uditore del Tribunale della Rota Romana. Intervenendo al corso per parroci sul nuovo processo matrimoniale, il prelato ha fatto notare che “in tutte le parrocchie ci sono persone che hanno bisogno di questo servizio, e finora il sistema della nullità matrimoniale non ha dato sufficienti risposte alle necessità dei fedeli”. Lo testimoniano i dati: in Argentina, solo l’1% dei matrimoni falliti arriva nei tribunali ecclesiastici, percentuale che in Italia arriva a poco più del 6%, ha reso noto Bunge. Soffermandosi sulla necessità di costituire, in ogni diocesi, un ufficio apposito – come sollecita a fare la Mitis Iudex – l’esperto ha specificato che “la responsabilità principale è del vescovo, ma l’impegno è di tutta la Chiesa”, per “passare dal piccolo numero alla grande quantità di fedeli che potrebbero arrivare”. “La chiusura del diritto canonico in se stesso ha fatto sì che ci sia troppa distanza tra i tribunali e i fedeli”, l’autocritica: di qui l’importanza dell’ufficio diocesano, come “struttura stabile” la cui prima finalità è “accogliere i fedeli”, ma anche “investigare, nel caso concreto in cui esistano elementi di una possibile nullità”. “Anche quando non sussistono elementi per procedere alla nullità, il lavoro di accompagnamento deve continuare”, ha ammonito Bunge.

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