11 settembre 2001: Chimento (scrittore), “qualcosa è cambiato nel cinema americano dopo l’attentato alle Torri gemelle”

“Qualcosa è cambiato nel cinema americano dopo l’attentato delle Torri gemelle. C’è la consapevolezza che nulla sia più come prima. Si è chiusa un’epoca e ne è cominciata un’altra che ancora dura. Anche se non esplicitamente, il cinema americano guarda spesso all’11 settembre perché è diventato un sintomo presente. Lo vediamo nei temi frequenti come il terrorismo, la crisi d’identità”. Lo ha detto Andrea Chimento, scrittore, nel presentare questo pomeriggio a Roma il suo libro “9/11, la 25ª ora del cinema americano”, edito dalla Fondazione Ente dello Spettacolo. “La nazione – ha spiegato – non ha ancora accettato l’evento. È come se si fossero svegliati dal sogno di essere inattaccabili ma ancora non sono capaci di avere una visione critica”. Il titolo del libro ha origine dalla pellicola di Spike Lee che più di tutte rappresenta l’11 settembre e quello che ha significato per gli americani. L’autore nota un’analogia, fra l’influenza degli eventi sul cinema e i film prodotti nel periodo dopo la guerra del Vietnam: “Anche allora – osserva – qualcosa è stato assorbito dal cinema americano anche se non esplicitamente raccontato. Per esempio, in ‘Taxi driver’ non si parla della guerra ma il protagonista è un veterano e il suo personaggio è profondamente influenzato dal suo passato”. Tornando al dramma delle Torri gemelle, fra i titoli che bene hanno assorbito quel “sintomo” c’è, secondo l’autore, “Cloverfield”, pellicola sulla YouTube generation, in cui il cameramen è disposto a morire pur di filmare il mostro. “Dall’attentato del 2001 – ha osservato – abbiamo assistito alla trasformazione di ciascuno in registi grazie alle nuove tecnologie. Dello stesso evento abbiamo tantissime immagini amatoriali di chi era presente”. “L’attentato dell’11 settembre è lo spartiacque della cultura occidentale”, ha commentato Andrea Tentori, sceneggiatore e saggista, durante la presentazione. “Il pregio di questo libro – ha aggiunto – è quello di non trattare solo i film girati dopo l’attentato ma analizzare anche lo scenario politico e sociale. Dà una visione generale e allo stesso tempo particolareggiata di questa importante produzione cinematografica”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia

Informativa sulla Privacy