+++Ucraina: appello di Sua Beatitudine Shevchuk, “vogliamo una pace vera! Sono i più piccoli le prime vittime”+++

Pubblichiamo il testo integrale di un appello, inviato al Sir, da Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore di Kyiv-Halyč,  per la fine della guerra in Ucraina e in difesa di bambini.

Mentre l’Ucraina Orientale sperimenta ormai il quarto anno di conflitto, nell’apparente disinteresse della comunità internazionale, i dati diffusi dall’Unicef lo scorso 18 febbraio danno forma e numeri a un’emergenza umanitaria nel cuore del continente europeo che non può, e non deve, restare invisibile.

Sono cifre che fanno riflettere. Secondo l’agenzia Onu, sono almeno 1 milione i bambini ucraini che hanno bisogno di assistenza umanitaria. Più del doppio rispetto allo scorso anno, quando l’Unicef quantificava in 420mila i bambini bisognosi di assistenza.

Un anno di conflitto ha fatto sì che sempre più famiglie abbiano perso le loro case, i sussidi sociali, l’accesso al sistema sanitario a causa delle continue violazioni del “cessate-il-fuoco”. I bambini ucraini non hanno nemmeno più garantito l’accesso all’istruzione: sono state distrutte in Ucraina orientale più di 740 scuole, ovvero 1 scuola su 5. La vita dei bambini ucraini è sempre a rischio: ogni anno la nostra Chiesa organizza varie iniziative per l’assistenza, riabilitazione e cura con l’aiuto dei bambini, vittime di guerra. I dati Unicef parlano infatti di almeno 19mila bambini che affrontano costantemente il pericolo di mine e di altri ordigni inesplosi, mentre 12mila di loro vivono in comunità bombardate almeno una volta al mese.

Eppure, il conflitto in Ucraina resta un conflitto dimenticato. La situazione sempre più tragica della nazione – si contano 1,7 milioni di sfollati – resta invisibile agli occhi dell’opinione pubblica.

Come Chiesa, abbiamo l’obbligo morale di dare voce a chi non ha voce. Di far sentire il grido di questi innocenti e di difendere il loro diritto di vivere l’infanzia in un mondo senza ingiustizie e violenze. I dati Unicef certificano una realtà che purtroppo è comune a tutti i conflitti: sono i più deboli e i più piccoli a subire più di tutti le conseguenze. Sono i più deboli e i più piccoli a essere più facilmente soggetti a traumi psicologici, ferite che rischiano di rimanere aperte.

Purtroppo, nonostante gli sforzi della comunità internazionale, negli ultimi tre anni mai è stata raggiunta una situazione stabile di cessate-il-fuoco in Ucraina. Questo ha causato tante sofferenze al popolo ucraino, soprattutto ai bambini. Perciò chiediamo agli organismi internazionali di continuare il percorso diplomatico per fermare l’aggressore e finire la guerra fino a quando non sarà raggiunta una vera pace. Faccio appello alla comunità internazionale di difendere i bambini ucraini, vittime di guerra, tenendo a mente che sperimentiamo un’emergenza umanitaria in Europa che mai si è sperimentata dai tempi della Seconda Guerra Mondiale.

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