Corso parroci su nullità matrimoniale: mons. Pinto (Rota Romana), quando è nei fatti c’è “obbligo morale” di perseguire la nullità. In Italia “in crescita” le convivenze

“Quando una coppia può avere questa possibilità, è bene perseguirla”. Con queste parole monsignor Pio Vito Pinto, decano della Rota Romana, ha spiegato come esista “l’obbligo morale di perseguire la nullità matrimoniale, quando siamo in presenza di fatti che concorrono a questo”. Durante il corso per parroci sul nuovo processo matrimoniale, in corso a Roma presso il Palazzo della Cancelleria, il decano dell’organismo della Santa Sede che propone l’evento ha definito “augurabile” che, in questi casi, “una coppia possa contrarre un secondo matrimonio e avere il sacramento in pienezza”. “Il matrimonio è il consenso”, ha ricordato Pinto, sottolineando come in Italia il fenomeno delle convivenze sia “in crescita”. A Milano, ha reso noto il decano, i matrimoni religiosi sono stati 300, contro i 600 civili, senza contare le coppie che non contraggono alcun tipo di unione, alle quali vanno aggiunte le coppie di fatto chiuse alla prole.

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