Fare delle migrazioni “non una necessità ma una scelta”. Deve essere questo l’obiettivo a lungo termine di una seria politica in questo ambito. Ne è convinto mons. Silvano Tomasi, del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale. Intervenendo al Forum internazionale su migrazioni e pace, in corso fino a domani presso la Camera dei deputati, Tomasi ha ricordato che “nel mondo ci sono 250 milioni di persone che vivono, lavorano o sono risistemate in un Paese diverso da quello in cui sono nate”. Se si aggiungono i migranti interni, si arriva al dato di “una persona su sette” che “nel mondo è toccata dalle migrazioni, dallo sradicamento dal suo contesto naturale e per questo sottoposto a sofferenze e sforzi di adattamento alla situazione incerta che deve affrontare”. “Le risposte che dà la politica – ha fatto notare l’esponente vaticano – sono reazioni legate solo all’aspetto di incertezza che le migrazioni causano, ma la paura non è una buona consigliera”. Di qui la necessità di chiedersi “come possiamo contribuire a elaborare risposte che facciano delle migrazioni non una necessità, ma una scelta”.