Papa Francesco: Messa parrocchia S.Maria Josefa, “tutti abbiamo nemici”. Preghiera “antidoto contro odio e guerre”, che “incominciano in famiglia”

Roma, 19 febbraio 2017: Papa Francesco visita la parrocchia "Santa Maria Josefa del Cuore di Gesù a Castelverde" (Siciliani-Gennari/SIR)

“La guerra incomincia nell’amarezza, nel rancore, nella voglia di vendetta, di farla pagare. Ma questo distrugge famiglie, distrugge amicizie, distrugge quartieri, distrugge tanto”. Lo ha detto il Papa, nell’omelia, pronunciata a braccio, della Messa celebrata ieri nella parrocchia di Santa Maria Josefa, incentrata sull’imperativo di Gesù: “Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano”. “Pregare per quello che mi fa del male?”, l’obiezione. “Sì, perché cambi vita, perché il Signore lo perdoni”, la risposta. “Questa è la magnanimità di Dio, il Dio magnanimo, il Dio dal cuore grande, che tutto perdona, che è misericordioso”, ha spiegato Francesco: “Se Lui è misericordioso, se lui è santo, se lui è perfetto, noi dobbiamo essere misericordiosi, santi e perfetti come lui. Questa è la santità. Un uomo e una donna che fanno questo, meritano di essere canonizzati: diventano santi. Così semplice è la vita cristiana”.

“Tutti abbiamo dei nemici”, le parole del Papa: “Tutti sappiamo che quello o quella sparla di me, tutti lo sappiamo. E tutti sappiamo che quello o quella mi odia”. “Prenditi un minuto, rivolgiti a Dio Padre: ‘Quello o quella è Tuo figlio, è Tua figlia: cambia il suo cuore. Benedicilo, benedicila’”, il suggerimento di Francesco: “Questo si chiama pregare per quelli che non ci vogliono bene, per i nemici. Si può fare con semplicità. Forse il rancore rimane; forse il rancore rimane in noi, ma noi stiamo facendo lo sforzo per andare sulla strada di questo Dio che è così buono, misericordioso, santo e perfetto che fa sorgere il sole sui cattivi e sui buoni: è per tutti, è buono per tutti. Dobbiamo essere buoni per tutti. E pregare per quelli che non sono buoni, per tutti”.

“Noi preghiamo per quelli che ammazzano i bambini nella guerra? È difficile, è molto lontano, ma dobbiamo imparare a farlo. Perché si convertano”, l’invito del Papa: “Noi preghiamo per quelle persone che sono più vicine a noi e ci odiano o ci fanno del male? ‘Eh, Padre, è difficile! Io avrei voglia di stringergli il collo!’ – Prega. Prega perché il Signore cambi loro la vita”. “La preghiera è un antidoto contro l’odio, contro le guerre, queste guerre che incominciano a casa, che incominciano nel quartiere, che incominciano nelle famiglie”, la tesi di Francesco: “Pensate soltanto alle guerre nelle famiglie per l’eredità: quante famiglie si distruggono, si odiano per l’eredità. Pregare perché ci sia la pace. E se io so che qualcuno mi vuole male, non mi vuole bene, devo pregare specialmente per lui. La preghiera è potente, la preghiera vince il male, la preghiera porta la pace”.

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