Pace: assegnato al vescovo Younan il Premio Niwano 2017. Cerimonia di premiazione a Tokyo il 27 luglio

E’ Munib A. Younan, vescovo luterano per la Giordania e la Terra Santa, il vincitore del 34° Premio Niwano per la pace. “In un mondo caratterizzato da leader che cercano di evidenziare differenze e contrasti, il vescovo Younan ha costantemente cercato di affermare il contrario”, si legge nella motivazione del premio, che gli è stato assegnato “per la perseveranza e la compassione usate nel suo lavoro per favorire il dialogo tra i gruppi interreligiosi in Terra Santa. Il suo impegno sottolinea la comunione tra le confessioni religiose, come parte integrante nella lotta per la pace”. Il vescovo Younan, inoltre, “incarna le qualità che la Niwano Peace Foundation valuta in leader religiosi e alle quali essa vuole rendere omaggio attraverso questo premio”, sottolineano i promotori del prestigioso riconoscimento mondiale a proposito del vincitore, scelto dopo il vaglio delle candidature proposte da circa 600 persone e organizzazioni, in rappresentanza di 125 Paesi e diverse religioni. La cerimonia di premiazione avrà luogo a Tokyo, il 27 luglio. Oltre al certificato di vincitore del premio, il vescovo Younan riceverà una medaglia una somma di denaro.

Il vescovo Younan – che è nato nel 1950 a Gerusalemme – è presidente dal 2010 della Federazione luterana mondiale. Nel corso della sua lunga carriera ha ricoperto numerosi incarichi in organizzazioni luterane e interreligiose: è stato, tra l’altro, presidente del Consiglio luterano dell’Asia e “ha usato la sua posizione per creare una rete di vasto respiro tra i leader religiosi di diverse fedi in Medio Oriente”, si legge in un comunicato degli organizzatori del premio, il cui Comitato di selezione internazionale è composto attualmente da dieci leader religiosi coinvolti in movimenti per la pace e la cooperazione religiosa, provenienti da varie parti del mondo. Il vescovo Younan è stato, inoltre, uno dei 14 capi religiosi che hanno firmato la Dichiarazione di Alessandria nel 2002, un documento in cui rabbini, sceicchi, e vescovi assicuravano il loro impegno per stabilire la pace in Terra Santa, che è santa per tutte e tre le religioni monoteistiche.

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