Tribunale ecclesiastico pugliese: don Larocca (vicario giudiziale), nullità matrimonio, “riforma pontificia ha soddisfatto le attese”

Nel corso della inaugurazione dell’anno giudiziario 2017 del Tribunale ecclesiastico regionale pugliese, svoltasi oggi a Bari, don Pasquale Larocca, vicario giudiziale del Tribunale, ha svolto la relazione sul precedente anno. “È trascorso poco più di un anno dall’entrata in vigore (8 dicembre 2015) della Lettera apostolica in forma di Motu proprio del Sommo Pontefice Francesco sulla riforma del processo canonico per le cause di dichiarazione di nullità del matrimonio, Mitis Iudex Dominus Iesus”. “È doveroso chiedersi quale concreta influenza abbia avuto la nuova normativa nell’attività del nostro Tribunale, stante le decisioni assunte dai vescovi pugliesi”. Tale normativa intendeva fornire “risposta a un auspicio emerso nel Sinodo straordinario dei vescovi dell’ottobre 2014”, in cui si affermava “la necessità di rendere più accessibili ed agili, possibilmente del tutto gratuite, le procedure per il riconoscimento dei casi di nullità”. Questa necessità “era posta in relazione alle esigenze di conformare tutta la legislazione canonica, come ribadito da Papa Francesco, alla salvezza delle anime che è norma di sistema di tutta la vita della Chiesa e norma di chiusura del testo codiciale vigente”. Dunque il processo di recezione e attuazione delle nuove norme, “soprattutto in Italia, ha avuto un iter alquanto complesso essenzialmente per quanto attiene l’organizzazione dei Tribunali”.
Don Larocca si è a questo punto addentrato nell’argomento con una serie di annotazioni specifiche, anche in relazione alle scelte della Conferenza episcopale pugliese. Ha quindi dedicato un’ampia parte della relazione all’attività del Tribunale regionale pugliese. “La riforma pontificia – ha affermato – ha ampiamente soddisfatto le attese circa una giustizia più celere ed efficace, attraverso uno snellimento delle procedure, che si è giovato soprattutto dell’abolizione della obbligatorietà della doppia sentenza conforme. I tempi processuali si sono notevolmente ridotti e un processo celebrato con rito ordinario, nelle condizioni migliori, viene evaso in meno di un anno”. La vita del Tribunale, nell’anno “appena trascorso, si è svolta in un clima di grande serenità e collaborazione da parte di tutti gli operatori”. “L’impegno unanime e fattivo per rispondere al meglio alle attese dei pastori e dei fedeli che, sempre più numerosi, si sono avvicinati al ministero di giustizia del nostro Tribunale è stato tangibile”. Le cause introdotte nel 2016 sono state 252, rispetto alle 200 dell’anno precedente. “Quelle decise sono state 241 (più due processi brevi), rispetto alle 230 del 2015. Come si vede si tratta di un dato particolarmente indicativo. È la risposta più evidente alla sfida lanciata dalla nuova normativa, ma è stato anche il frutto di un impegno di sensibilizzazione capillare realizzato nello scorso anno”.

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