Giovani: progetto Europe 2038. “Under25 chiedono all’Ue diritti e istruzione”

I giovani italiani “si sentono cittadini europei più dei giovani austriaci, tedeschi e inglesi, ma meno dei giovani rumeni, spagnoli e albanesi”, sebbene l’Albania sia in attesa di entrare nell’Ue. È uno dei dati che emergono dalla ricerca condotta nell’ambito del progetto europeo “Europe 2038”, che si propone di raccogliere le opinioni sul futuro dell’Europa di giovani – fascia di età 16-25 anni – di sette Stati europei (Albania, Austria, Germania, Italia, Regno Unito, Romania, Spagna), anche al fine di raccogliere le loro indicazioni in una Dichiarazione da presentare al Parlamento europeo. Gli esiti dell’indagine, che in Italia ha coinvolto 800 giovani, vengono esposti e dibattuti questa mattina nel corso di un convegno presso l’Università Cattolica, sede di Brescia. La ricerca viene esposta dalla responsabile del progetto per l’Italia, Simona Caravita, della Facoltà di Psicologia della Cattolica. “I giovani, in grande maggioranza (89% del campione), riportano il desiderio che l’Italia continui a restare in Europa. Questa volontà è presente, in particolare, tra i giovani adulti, dai 19 ai 25 anni”. Tra le priorità per le politiche europee future i giovani “segnalano in particolare il rispetto e la salvaguardia dei diritti umani (oltre il 48%) e di gruppi specifici (donne 24%, bambini 20%), l’istruzione (48%), la sicurezza (38%) e la libertà (35%)”. Il contrasto della disoccupazione è indicato tra le priorità dal 25% dei partecipanti allo studio, mentre i temi dell’immigrazione e dell’ambiente sono segnalati solo dal 14% e dal 17% dei giovani.

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