Diocesi: mons. Caiazzo (Matera), ai giovani “io e te siamo un dono che viene dall’Alto”. Una lettera e un ciclo di incontri

“Non mi interessa se frequenti o meno la parrocchia; se vai o non vai a messa; se credi o sei ateo o indifferente. M’interessa stare con te!”. Monsignor Antonio Giuseppe Caiazzo, arcivescovo di Matera–Irsina, invita i giovani a un ciclo di incontri promosso per loro nel prossimo mese di marzo. Per farlo, scrive loro una lettera scandita da brani dei testi delle canzoni dell’ultimo festival di Sanremo, “belle espressioni  afferma – che hanno il sapore del Vangelo, e richiamano anche i dubbi di sempre”. “Essere o dover essere – esordisce con la prima citazione -, il dubbio amletico, contemporaneo come l’uomo del neolitico”. “Carissimo/a – prosegue Caiazzo -, io e te siamo un dono che viene dall’Alto!”. Di qui un’altra citazione: Per quanto assurda e complessa ci sembri la vita è perfetta; per quanto sembri incoerente e testarda se cadi ti aspetta. Siamo noi che dovremmo imparare a tenercela stretta”.  “Vorrei camminare insieme a te, se tu lo vuoi, perché ‘siamo eterno, siamo passi, siamo storie'”. “Ecco perché – si legge ancora – ho pensato di fare alcuni incontri, con te e i giovani del nostro territorio, per confrontarmi, ma anche per testimoniarvi la bellezza e l’amore alla vita che Gesù Cristo mi dona di intendere quotidianamente”. Il primo  dei tre incontri si terrà il 5 marzo a Montalbano (ore 17-20). Il secondo è in programma il 18 a Matera, presso la casa di spiritualità S. Anna, in via Lanera, 14 (ore 17-20); l’ultimo, infine, il 25 marzo a Ferrandina (ore 17.30-20).

 

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