Diocesi: Matera, appello di mons. Lombardi (vicario pastorale) a genitori, insegnanti e presidi contro spettacolo transgender

Un appello a genitori, insegnanti e presidi contro lo spettacolo “Fa’afafine” che presenta la storia di un dinosauro che tre giorni a settimana si sente maschio e tre giorni femmina. A prendere posizione contro lo spettacolo, promosso dalle istituzioni scolastiche tenendo all’oscuro le famiglie degli studenti e che sarà proposto in tre città della Basilicata, a Matera il 13 marzo, è monsignor Filippo Lombardi, vicario per la pastorale, in un articolo che uscirà sul prossimo numero del quindicinale diocesano “Logos”. “Sembra un gioco innocuo – sostiene Lombardi – ma inculca nei ragazzi (dagli 8 ai 16 anni l’età dei destinatari dello spettacolo) dubbi o accende desideri che possono nuocere a un sano percorso educativo, dove la famiglia ha un ruolo fondamentale e prioritario e dove non ci dovrebbero essere ingerenze, favorite proprio dalla scuola”. In Veneto e in Trentino molti genitori “hanno alzato la loro voce a difesa dei propri figli e a difesa della famiglia, unico e ultimo baluardo dell’umano”. “Che le persone omosessuali vadano rispettate”, è un conto, si legge ancora nell’articolo, “ma che in nome di questo rispetto si debba inculcare nei bambini la confusione circa l’identità sessuale, o che nella società vadano imposte visioni distorte della vera natura dell’uomo e della donna, fatti per la relazione d’amore e per la procreazione, è tutto un altro affare”. No, quindi alle “lobbies che stanno distruggendo la famiglia”. Di qui il triplice appello. Innanzitutto ai genitori: “Riprendetevi la libertà e il compito di educare, sottraete i vostri figli dal lavaggio del cervello, non mandate i vostri figli allo spettacolo del 13 marzo”. Agli insegnanti mons. Lombardi chiede: “Custodite i ragazzi da ingerenze destabilizzanti, offrite loro, in dialogo con la famiglia, i veri valori, non portate i ragazzi allo spettacolo del 13 marzo”. “Difendete la scuola da visioni distorte della realtà, ridate alla scuola il ruolo fondamentale di educazione alla verità, non aderite al progetto ‘La scena della gioventù’, almeno per lo spettacolo del 13 marzo”, la richiesta ai presidi.

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