Dialogo Patriarcato-Santa Sede: Enzo Bianchi, “camminare verso la piena comunione”

“Intensificare i legami fraterni, incoraggiare la collaborazione tra le prassi caritative generate dalla medesima sollecitudine per i poveri e le vittime delle guerre e delle violenze, conoscere sempre più il cuore dell’altro, condizione indispensabile per giungere ad amarlo di più”, questi per Enzo Bianchi gli obiettivi del dialogo tra il patriarcato di Mosca e la Santa Sede, che hanno voluto commemorare il primo anniversario dell’incontro tra papa Francesco e il patriarca Kirill, avvenuto a Cuba lo scorso febbraio. Sulle pagine di “Avvenire” l’ex Priore di Bose spiega che il cardinale Kurt Koch e il metropolita Hilarion, responsabili dei rispettivi dipartimenti per i rapporti ecumenici ed entrambi presenti all’incontro di Cuba, si sono ritrovati domenica all’Università di Friburgo in Svizzera “per riaffermare la comune volontà di proseguire sul cammino della fraternità e della solidarietà cristiana di fronte alle sfide che il mondo contemporaneo pone alle Chiese”. Bianchi precisa che “il metropolita Hilarion ha ricordato che l’incontro di un anno fa a Cuba non è stato voluto ‘per stringersi la mano e posare davanti alle telecamere’ perché questo sarebbe stato cedere alla logica della mondanità, alla curiosità mediatica che privilegia l’apparire sull’essere, allo svilire gesti profetici riducendoli a sceneggiature a effetto”. Bianchi cita “l’ostinata insistenza” di papa Francesco per giungere all’incontro con il patriarca Kirill, “quanto vi abbia anelato e quante rinunce sia stato disposto a compiere pur di fissare il proprio sguardo in quello del fratello e poter insieme volgerlo all’unico Signore”. Un gesto non esente da critiche per “quel ‘segno’ posto con convinzione e tenacia”. A maggior ragione, commenta l’ex Priore, “l’incontro di Friburgo non ha cercato risonanza mediatica”, ma è proteso a un dialogo “su quanto sta a cuore alle rispettive Chiese”. Un “dialogo della carità” che affianca il “dialogo della verità” senza sostituirlo, “l’ecumenismo dell’amore fraterno invocato da papa Francesco ogni volta che incontra chi è a capo di una Chiesa sorella o rappresenta una comunione di chiese o comunità ecclesiali”. L’augurio, conclude Enzo Bianchi, “è che incontri commemorativi come quello di Friburgo non scadano a routine celebrativa, ma sappiano incoraggiare le Chiese a camminare verso la piena comunione, rinunciando a logiche confessionali e attuando le riforme chieste dal Vangelo”.

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