Terremoto: mons. Boccardo (Spoleto-Norcia), “la solidarietà in qualche modo ‘costringe’ a ripartire”

“Tutta questa solidarietà in qualche modo ‘costringe’ a ripartire. È quasi una forza dall’esterno che ti spinge, e sperimentando questa condivisione, vicinanza, incoraggiamento, si è quasi costretti a rimettersi in piedi nel senso più positivo”. Lo afferma l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, in un’intervista a “La Voce”, il settimanale delle diocesi umbre, sull’emergenza seguita al terremoto in Centro Italia. “La cosa bella – osserva Boccardo – è che si è visto in questi mesi un fiorire, un moltiplicarsi di iniziative, dalla persona singola che ha mandato 25 euro discendo ‘è quello che io posso dare’, fino a delle istituzioni, associazioni, parrocchie, movimenti, comunità”. “In questo contesto – prosegue – non si può non pensare alla Caritas italiana, alle diverse Caritas regionali e diocesane che in contato stretto con la nostra Caritas diocesana hanno messo in atto già concretamente dei gesti specifici di sostegno e di promozione”. “È chiaro che non tocca alla Caritas risolvere tutti i problemi”, rileva mons. Boccardo, ricordando che “la Caritas a volte anche al di là delle proprie forze viene incontro con delle risposte specifiche a dei bisogni, ma questo non esclude la responsabilità delle istituzioni nei confronti di questa gente”. Anche tra le diocesi interessate dal sisma “c’è una comunione di aiuto e solidarietà”, riconosce l’arcivescovo, secondo cui “c’è una responsabilità condivisa di noi vescovi e insieme stiamo cercando di dare una risposta, perché non si tratta semplicemente di affrontare la ricostruzione” ma serve “un’attenzione alla dimensione umana di questa vicenda”.

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