Terremoto Centro Italia: Diocesi di Rieti, domani presentazione di “Gocce di memoria”, libro che rievoca le vittime del sisma del 24 agosto

foto SIR/Marco Calvarese

“I nomi che seguono non sono una lista, né una lapide, ma una memoria. Ciascuno rievoca un mondo di affetti, di relazioni, di contatti che sono stati interrotti nella notte del 24 agosto. Interrotti bruscamente, ma non distrutti, perché non c’è nulla di più tenace dell’amore che mai cede alla smemoratezza. Ricordare i morti, peraltro, è l’azione più gratuita al mondo”. Così il vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili, parla di “Gocce di memoria”, il libro che raccoglie brevi tracce biografiche dei caduti nel sisma del 24 agosto, realizzato dalla Chiesa di Rieti, che sarà presentato domenica 12 febbraio, alle 16, nella mensa di Torrita. All’incontro saranno presenti oltre al vescovo, i sindaci di Accumoli e Amatrice, e la redattrice del testo, Sabrina Vecchi, alla quale l’Ufficio per le comunicazioni sociali della diocesi reatina ha affidato l’incarico di ricostruire le storie delle vittime del terremoto. “Le abbiamo chiamate ‘Gocce di memoria’, facendo il verso a una canzone dei nostri tempi, ma sono più che gocce – afferma il vescovo di Rieti – sono la terraferma di una lenta e invisibile ricostruzione dei cuori, operazione delicata e ineludibile se si vuole contrastare lo spopolamento di Accumoli e Amatrice. Ripartire dai nomi dei bambini e dei nonni, delle mamme e dei papà è doloroso, ma indispensabile. Farlo insieme significa ritrovare il legame sottile che compone una comunità. Lungi dall’essere la semplice somma degli individui, essa è piuttosto il ramo a cui tutti siamo appesi. La memoria non è mai inerte né solo nostalgica, ma si trasforma in consapevolezza quando spinge ad affrontare il presente, ancora prima del futuro”.

Il lavoro di ricostruzione delle biografie delle vittime e dei legami familiari è avvenuto, riferisce la diocesi di Rieti, nello spazio di circa due mesi, grazie all’aiuto di tante persone. La parte essenziale del compendio è stata svolta sul posto, cercando direttamente nei luoghi interessati dal sisma le fonti utili. Priorità assoluta è stata assicurata a tutti i congiunti delle vittime che è stato possibile rintracciare e consultare. Anche il web e i social network hanno svolto un ruolo fondamentale nel lavoro di ricerca. Sono tanti i riferimenti recuperati da internet e dai profili delle pagine social delle vittime e dei loro congiunti. A partire da queste tracce è stato possibile contattare parenti e amici, ma anche associazioni ricreative e culturali, scuole di ballo, albi professionali, club calcistici e scuole, aziende, parrocchie. Utili testimonianze sono state quelle del personale sanitario e dei pazienti dell’ospedale San Camillo de Lellis di Rieti, che hanno fornito appigli per ricostruire le storie. Lo stesso va detto dei soccorritori e di quanti sono giunti sui luoghi del disastro per portare aiuto. I volontari e gli uomini e le donne appartenenti a vari Corpi hanno aiutato a tracciare i profili delle persone salvate, dei corpi estratti senza vita e dei familiari giunti per il riconoscimento. Nei casi delle vittime straniere, le notizie sono state fornite dalle ambasciate o recuperate attraverso la stampa estera e i blog di cittadini della stessa nazionalità residenti in Italia. I diversi momenti della presentazione saranno alternati da momenti musicali curati dai cori parrocchiali di Accumoli e Amatrice.

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