Qumran: Fidanzio (biblista), “nuova grotta può aiutare a capire meglio anche le altre”

Un’esatta valutazione di questo ritrovamento pare ancora prematura, tuttavia il biblista Marcello Fidanzio, commentando in un’intervista rilasciata ad “Avvenire” la scoperta di una nuova grotta nell’area archeologica di Qumran (Mar Morto), spiega che “questa nuova grotta può aiutare a capire meglio le altre”. Cresciuto alla scuola di don Pierangelo Sequeri, specializzato in ambiente biblico con studi a Lugano e Gerusalemme, Fidanzio è professore associato alla Facoltà di teologia di Lugano. A Qumran, chiarisce, è stato svolto “un scavo stratigrafico scoprendo una serie di manufatti simili a quelli delle grotte dove sono stati ritrovati i Rotoli del Mar Morto: giare e coperchi di terracotta, tessuti di lino come quelli che avvolgevano i manoscritti, fibbie e lacci in pelle per richiudere i rotoli”. Non è stato ritrovato nulla di scritto, ma “l’attenzione alle grotte non è priva d’interesse”, poiché lo scavo stratigrafico aiuta “a capire cosa sia avvenuto intorno a Qumran, e da dove arrivino i rotoli”. In futuro, auspica Fidanzio, “mi aspetto due percorsi paralleli: da una parte la pubblicazione finale degli scavi passati, dall’altra una nuova stagione di indagini archeologiche nelle grotte, che ora troverà maggiore slancio a motivo di queste scoperte”. Quanto poi al dibattito di tra studiosi sulla storicità dei Vangeli legata ad alcuni frammenti rinvenuti a Qumran negli anni ’30, lo studioso è perentorio: “è un dato di fatto che a Qumran non sono stati trovati i Vangeli”. I Rotoli del Mar Morto, conclude il biblista, “ci aiutano a conoscere l’ambiente giudaico del tempo di Gesù e alcune delle ultime tappe nella formazione della Bibbia ebraica”.

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