Mons. Galantino: “la grande lezione di solidarietà dei bimbi di Bangui”

“Nessuno è così povero da non poter donare qualcosa agli altri e nessuno è così ricco da non avere bisogno degli altri”. Ricorda questo “aforisma” mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, nel suo editoriale del sabato su “Il Sole 24 ore”, per evocare quanto è successo una settimana fa nella sua visita in Valnerina, uno dei luoghi che più di altri ha subìto gli effetti devastanti del terremoto. Con “alcuni amici”, tra i quali “il cantante Claudio Baglioni, Domenico Giani, comandante della Gendarmeria vaticana e monsignor Vergez Alzaga” “abbiamo intrapres questo viaggio – spiega il presule – perché ognuno dei miei compagni, a titolo diverso, è stato protagonista” del concerto, svoltosi prima di Natale nell’ Aula Paolo VI, in Vaticano. “Il ricavato, in un primo momento e per volere esplicito di Papa Francesco, era destinato alla ricostruzione di un ospedale pediatrico a Bangui, Repubblica Centrafricana”, ma “l’evento del terremoto nel Centro Italia ha suggerito di allargare la platea dei destinatari del ricavato”, destinando “la somma raccolta” anche “alla realizzazione di un centro di comunità a Norcia”. E qui” è successo qualcosa che giustifica la citazione con la quale ho aperto questa pagina! I bambini di Bangui infatti, messi al corrente di quanto era successo in Italia, hanno avviato una raccolta tra di loro. La somma raccolta (settemilatrecentocinquanta euro) è stata affidata al Papa e questi ha chiesto di recapitarla ai bambini di Norcia. Ecco la motivazione del viaggio: far giungere a destinazione la somma raccolta dai bambini di Bangui e consegnare il ricavato del concerto prenatalizio”. Ai bambini di Norcia “è stata consegnata la somma dei bambini di Bangui, poveri, ma non tanto poveri da non poter far giungere un segno della loro partecipazione al dolore e alla sofferenza dei loro coetanei. Uno di questi mi ha consegnato un album di disegni che conservo gelosamente”, confida mons. Galantino. “Il nostro grande amore: Norcia” è scritto sulla copertina rossa che raccoglie i disegni dei bambini incontrati nella scuola di legno: “Ho portato con me e tengo sulla mia scrivania il regalo dei bambini che ci hanno accolto con le loro maestre”.

“Dignità! È questa la realtà che ho toccato con mano incontrando e pranzando con gli sfollati di Ancarano, frazione di Norcia – prosegue il segretario generale nel suo racconto -. Una piccola ‘comunità’ raccolta in tende e roulotte attorno a un gruppo di volontari e a don Luciano, loro parroco. ‘Non li ha abbandonati nemmeno per mezz’ ora – mi ha detto il vescovo Renato (Boccardo, ndr), visibilmente commosso -; ha dormito in macchina per venti giorni, poi in tenda con loro e ora, come gli altri, sta in una roulotte’. Ho saputo che hanno fatto lo stesso tanti altri preti, come don Marco e don Renzo”. “Quanta ammirata gratitudine provo per loro che, anche in questa situazione, mostrano il volto bello e fortemente prevalente della nostra Chiesa”, conclude mons. Galantino.

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