Giornata del malato: Atc, oggi pomeriggio il convegno “La sofferenza dell’uomo è olistica?”

Le cattive abitudini, le scelte di vita, l’utilizzo e l’abuso di alcool, cibo, computer e telefono. E ancora il ricorso a maghi e mondo dell’occulto. Fanno parte delle scelte dell’uomo che molto spesso generano sofferenze a sé stessi e agli altri. Ma come è possibile evitarle e aiutare le persone in difficoltà? Oggi pomeriggio, dalle ore 15, in occasione della XXV Giornata mondiale del malato, l’Associazione terapisti cattolici (Atc), con il patrocinio del Rinnovamento nello Spirito Santo, in un convegno a Roma presso la Fondazione “Santa Lucia” (Via Ardeatina 306-354), dal titolo “La sofferenza dell’uomo è olistica?”, proverà a rispondere al quesito. Interverranno il vescovo ausiliare di Roma, mons. Lorenzo Leuzzi; il coordinatore nazionale del Rinnovamento dello Spirito, Mario Landi; il presidente dell’Associazione medici cattolici italiani, Filippo Maria Boscia; il direttore della Pastorale sanitaria della diocesi di Roma, mons. Andrea Manto; il presidente dell’ Associazione internazionale esorcisti, padre Francesco Bamonte; il presidente dell’Associazione italiana ginecologi e ostetrici cattolici, Pino Noia.
“La sofferenza – spiega il presidente dell’Associazione terapisti cattolici,  Francesco Bungaro – è la compagna inseparabile di ogni esistenza umana e nella 25ª Giornata mondiale del malato non potevamo evitare di soffermarci su questo tema anche se con uno specifico: comprendere le ragioni, spesso determinate dalle scelte della persona e approfondirlo in modo ‘olistico’, un termine fatto su misura della visione antropologica di chi considera la persona un insieme di corpo, psiche e spirito. Di fronte a certe situazioni drammatiche, la ragione umana non può fare a meno d’interrogarsi”.
“Gli errori e le trasgressioni della nostra civiltà contemporanea – sottolinea Bungaro – hanno determinato una quantità incomparabile di sofferenze” che spesso sono legate anche “alle nostre cattive abitudini, alle nostre scelte di vita quotidiana e all’utilizzo e l’abuso di oggetti, apparecchi, condizioni di vita o scelte ideologiche. È sempre bene interrogarsi sulle proprie scelte che possono generare sofferenza a se stessi o agli altri e provare per questo a evitarle”.

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