Diocesi: Caritas Ambrosiana, oggi un sistema articolato di 370 centri di ascolto parrocchiali, 11 cooperative, 7.000 volontari, 1.500 operatori

“La parabola del Buon Samaritano, ci attendeva 30 anni fa e ci attende ancora oggi. Con l’aria che tira anche nei fedeli che vanno a Messa tutte le domeniche, faccio fatica a vedere il Buon Samaritano; manca quello sguardo nei nostri ragionamenti, battute, nelle nostre scelte. I problemi sono tanti, la politica ha le sue responsabilità, ma non possiamo dimenticare quella lezione evangelica”. Lo ha detto il card. Renato Corti, intervenendo stamattina al convegno organizzato da Caritas Ambrosiana sui 30 anni del convegno “Farsi Prossimo”, voluto dal card. Carlo Maria Martini, di cui Corti fu vicario generale. “Quel convegno è stato un punto d’inizio per una nuova Chiesa che viene dalla carità, vive nella carità e si esprime nel servizio della carità. Fece emergere il carattere popolare del cattolicesimo ambrosiano, responsabilizzò i laici, rilanciò la vocazione missionaria delle parrocchie, ed infine suggerì a pensare e a praticare la politica come più alta forma di carità e tutti sappiamo quanto ce ne sarebbe ancora bisogno oggi”, ha sottolineato mons. Angelo Bazzari, presidente onorario della Fondazione don Gnocchi, direttore di Caritas Ambrosiana dall’83 al ’94. “Abbiamo bisogno di istituzioni più forti per difendere i diritti dei deboli. La Caritas, dal canto suo, deve continuare a essere coscienza critica”, ha concluso Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana.
Il convegno del 1986 diede impulso alla Caritas Ambrosiana, come organismo pastorale al servizio della diocesi, con il compito di educare le comunità alla carità e di rispondere ai problemi sociali con iniziative e servizi. Trenta anni dopo Caritas Ambrosiana può contare su 370 centri di ascolto nelle 1.107 parrocchie della diocesi, sportelli specifici per i gravi emarginati (Sam), la ricerca del lavoro (Siloe), l’assistenza dei migranti (Sai). Gli uffici centrali, distinti in settori, coordinano le iniziative sul territorio nei propri rispettivi ambiti e svolgono un’azione di advocacy e sensibilizzazione della comunità civile ed ecclesiale. L’Osservatorio delle risorse e delle povertà raccoglie i dati relativi ai bisogni monitorati dalla capillare rete dei centri di ascolto sparsi sul territorio e produce un rapporto. Il Centro studi e di ricerca di Caritas Ambrosiana collabora con Caritas Italiana e Fondazione Migrantes nella produzione del Rapporto Immigrazione. Il sistema di cooperative, promosso negli anni da Caritas Ambrosiana, conta oggi 11 realtà che gestiscono una pluralità di servizi e centri di accoglienza a favore di diverse categorie di svantaggiati: senza tetto, donne sole con bambini, richiedenti asilo, anziani, disabili. Complessivamente 7.000 volontari e 1.500 operatori lavorano su tutto il vasto territorio della diocesi. Una presenza diffusa e capillare che produce welfare a vantaggio per 120mila persone in difficoltà se si sommano gli utenti stimabili dei centri di ascolto (90mila) e delle cooperative (30mila).

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