Commemorazione defunti Rigopiano: mons. Valentinetti (Pescara-Penne), “era giusto che ci trovassimo qui!”

Penne, 11 febbraio 2017: commemorazione dei defunti di Rigopiano

“Era giusto che ci trovassimo qui!”. Ha iniziato così il suo intervento alla commemorazione dei defunti di Rigopiano, monsignor Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne. L’appuntamento è stato organizzato questa sera dall’arcidiocesi al palazzetto dello Sport di Penne, “luogo dove iniziarono gli aiuti – ha ricordato l’arcivescovo – luogo dell’attesa, del dolore, ma anche della speranza”.
“Se tu fossi stato qui mio fratello non sarebbe morto – ha continuato Valentinetti, commentando la parola del Vangelo di Giovanni scelta per la celebrazione e parafrasando Marta arrabbiata per la morte del fratello Lazzaro – e mille sono anche i nostri interrogativi”. Commosse le parole del presule che non ha potuto non dare testimonianza della sua angoscia per i momenti dell’attesa, insieme al ricordo di altre circostanze difficili vissute nel suo ministero. “Nella vita da vescovo – ha confidato Valentinetti – ho dovuto presiedere il funerale di 27 bambini, tutti insieme, a San Giuliano e ho avuto paura che la cosa potesse ripetersi. La forza, però, dobbiamo trovarla proprio da questa Parola e da Gesù che è la resurrezione e la vita”.
La luce del cero pasquale, condivisa all’inizio della celebrazione, un “sì alla speranza”, passato di candela in candela dai soccorritori, e una piantina “in attesa del fiore” sono stati i segni per “imparare a trasformare lo scontro con l’inspiegabile, con il Mistero della morte e della sofferenza – ha concluso l’arcivescovo – in incontro, sostenuti, anche dalla vicinanza dei cari e degli amici”.
Il dolore per il lutto e per la mancanza dei cari, insieme alla forza da trovare per una vita che continua, sono state anche le parole dei familiari e dei soccorritori intervenuti per dare testimonianza: “Quanta paura, quanta ansia – ha raccontato carico di emozione Gianluca, uno dei famigliari delle vittime – quanto dolore, ma non vi rendete conto di quanto amore in quegli abbracci che ci scambiavamo in attesa di scoprire ciò che toccava a noi. Da Penne voglio riportare solo le cose belle”.

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