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Italia-Regno Unito: Hine (un. Oxford), “tra May e Gentiloni incontro positivo. Brexit non è sembrato una minaccia”

Londra, 9 febbraio: l'incontro tra la premier britannica May e l'omologo italiano Gentiloni

“Un incontro molto positivo, uno dei pochi momenti in cui il Brexit non è sembrato una minaccia”. Per David Hine, docente di politica all’università di Oxford, specializzato in questioni italiane, l’incontro tenutosi ieri a Londra tra la premier britannica Theresa May con il primo ministro italiano Paolo Gentiloni, si è chiuso all’insegna della speranza che il distacco del Regno Unito dall’Unione europea possa avvenire con minori traumi del previsto. “L’Italia è naturalmente preoccupata che la Gran Bretagna continui a svolgere un ruolo nel sistema di difesa europeo”, spiega Hine al Sir, “soprattutto nel Mediterraneo e in nord Africa. È indispensabile per stabilizzare la situazione in Libia”. “Il Regno Unito ha trovato un alleato nell’Italia che vuole un’Europa pacifica”, dice ancora Hine. “Un Brexit troppo acrimonioso contribuirebbe ad alterare gli equilibri tra i Paesi della Ue ed è una situazione che nessuno desidera”. Secondo l’esperto, l’annuncio di Theresa May che in Gran Bretagna arriveranno altri 20mila rifugiati con programmi speciali per i bambini più vulnerabili provenienti dal Medio Oriente, dall’Africa e in particolare dalla Siria, “non rappresenta un contributo particolarmente significativo se consideriamo la crisi dei migranti nel Mediterraneo, ma perlomeno è un inizio. Il governo britannico vorrebbe fare di più ma non esiste molta simpatia nell’opinione pubblica per i rifugiati e il premier deve tenerne conto”.

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