Missionari: mons. Bressan, “padre Kino difensore degli ultimi. La sua statua nel campidoglio di Washington”

“¡Viva Kino!” è il documentario diretto dalla regista Lia Giovanazzi Beltrami sulla figura del missionario gesuita Padre Eusebio F. Chini, noto a tutti come padre Kino; un film presentato in anteprima internazionale questa sera in Vaticano, con mons. Luigi Bressan, arcivescovo emerito di Trento, e padre Giuseppe Bellucci, ministro della Curia Generalizia della Compagnia di Gesù.
E proprio mons. Bressan, che ha sostenuto in maniera convinta il processo di beatificazione (attualmente in corso) di questo missionario trentino del Seicento, ha ricordato come molti anni fa si sia imbattuto in una sua statua in Vaticano, a Santa Marta. “Ho trovato in una delle sale di Santa Marta, anni prima dell’arrivo di papa Francesco, questa figura di missionario a cavallo e subito ho capito che si trattava di padre Kino, nonostante non fosse indicato il suo nome. Ho così voluto lasciare lì accanto all’immagine un bigliettino”.
“È importante ricordare – ha sottolineato Bressan – il valore di questo missionario, l’unico italiano ad avere una statua nel campidoglio di Washington. Padre Kino è stato molti secoli fa promotore di un’ecologia integrale, un difensore degli indios, dei poveri. Nonostante la sua vita sia stata segnata da numerose difficoltà o le sue intenzioni spesso inascoltate (suo era il desiderio di andare in missione in Cina), non ha mai abbassato le braccia, non ha mai desistito. Al contrario, si è dedicato agli altri, agli ultimi, portando avanti un umanesimo solidale”.
Concludendo, il vescovo emerito di Trento ha rimarcato come padre Kino fosse anche “un grande uomo di preghiera. La preghiera, il legame con il Signore, sono stati sempre centrali nella sua vita. Non è un caso che il suo corpo sia stato seppellito ai piedi di un altare. Ancora, padre Kino è stato un testimone di pace, un costruttore di dialogo. E la sua Fondazione ha deciso così di posizionarsi al confine tra Messico e Stati Uniti, con lo scopo di unire, di favorire incontro e inclusione”.

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