Egitto: attentato chiesa copta. Mons. Musarò (nunzio), “un gesto per dire che l’Isis è ancora presente”

Mons. Bruno Musarò, nunzio apostolico in Egitto

“Si presume, anche se non ha ancora fatto alcuna rivendicazione, che l’Isis sia tornato ad attaccare i cristiani. Forse in vista della celebrazione del Natale dei copti, il prossimo 7 gennaio, vuole essere un gesto per dire che l’Isis è ancora presente”. Mons. Bruno Musarò, nunzio apostolico in Egitto, commenta così al Sir l’attacco terroristico alla chiesa di San Mena (Mar Mina) a Helwan, a sud del Cairo, che ha provocato la morte di 9 persone (incluso uno dei due terroristi). “Con l’orribile attacco alla moschea nel nord del Sinai del 24 novembre scorso si pensava che i terroristi dell’Isis avessero cambiato strategia, cioè cominciassero ad attaccare le moschee. Si pensava che sarebbero state risparmiate le chiese cristiane copte – ha aggiunto -. Così non è stato”. Il nunzio ha sottolineato che “il presidente della Repubblica egiziana ha detto che continuerà la sua opera di sradicamento del terrorismo dall’Egitto”. Mentre “sono arrivati messaggi di condoglianze da diverse parti del mondo. Addirittura dal Qatar con cui l’Egitto aveva sospeso le relazioni diplomatiche nel giugno scorso, perché sospettato di accogliere i terroristi”. “Purtroppo – ha concluso mons. Musarò – si continua a vivere ancora sotto questa minaccia. Non resta a noi cristiani copto cattolici e copto ortodossi che invocare il dono della pace da Dio, che si è fatto Bambino proprio per trasformare i nostri cuori, la nostra società e il mondo intero”.

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