Terrorismo in Egitto: card Koch, “dai copti segno di una grande fede”

“Il segno che i cristiani possono dare al mondo” è quello di “una grande fede”, di “una scelta di vita vissuta nel mistero di Cristo. Possiamo imparare molte cose da questi credenti”. Lo ha detto il card. Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, in un’intervista al Sir, parlando della comunità copta ortodossa, in Egitto, nuovamente colpita questa mattina da un attacco terroristico in una chiesa al sud del Cairo, dove hanno perso la vita diverse persone. “C’è una grande amicizia tra Papa Tawadros e Papa Francesco – ha ricordato il porporato -. E la visita di Francesco al Cairo ha approfondito molto questo rapporto di amicizia. Papa Tawadros ha un grande cuore ecumenico e di apertura verso la Chiesa cattolica. Lo ha dimostrato quando ha deciso di fare la sua prima visita fuori Egitto a Roma. E quando ha voluto che ogni anno il 10 maggio si celebrasse la Giornata di amicizia copto-cattolica”. Parlando del perdono dei copti nei confronti degli autori degli attentati, prima al Cairo e poi ad Alessandria e Tanta, il cardinale ha spiegato che “è la grande testimonianza che ci ha lasciato il primo martire, Stefano, che era perseguitato ma ha pregato perché Dio perdoni i suoi carnefici. E ancora prima, lo ha fatto Gesù sulla croce quando ha detto: ‘Perdona loro perché non sanno quello che fanno’”.

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